LA MADRE SUPERIORA by Andy     In un piccolissimo paese del sud Italia si trova in direzione della collina un antico convento di suore francescane. Nel centro del convento nella piazzola con un pozzo al centro e´il momento della ricreazione. Le sorelle novizie  allegre e rumorose, provenienti da ogni angolo d´Italia, stanno giocando e ridendo.  Al centro di un cerchio di ragazzete si sentono applausi e  gida: ancora! ancora! E´ la novizia Andreina, valdostana, che sta´dimostrando ancora una volta le sue attitudini. Ha 12 anni robusta ma non grassa, piuttosto soda, piú alta delle coetanee di 20 cm. Voce robusta per una bambina, anzi quasi come un maschietto durante la pubertá. E´precoce per la sua eta´. Ha gia due pettorali che farebbero invidia a parecchie prostitute. E´piena di acne in faccia e sul collo semra sporca, ma é una leggera peluria  che dato il colore scuro dei capelli si nota moltissimo. I capelli sotto il fazzoleto bianco da nozizia escono robusti fino ad arrivare al sedere. Ridendo sta (trasportando) due novizie sotto le ascelle gia pelose come una 18enne, una ma destra e l´altra a sinistra sotto le braccia. Una terza aggrappata al collo con le gambe sui fianchi, una quarta sulla schiena, un quinta seduta sulle spalle forti e durissime. Altre gli stanno facendo il solletico ridacchianti per fargli perdere le forze. Lei peró concentrata al massimo, come se fosse per lei una questione d´onore, e´insensibile, anzi incomincia a trasportare le 5 ragazze a passegio per la piazzola. Entra la Suora di guardia riporta il tutto all´ordine e continua cosí la lezione mattutina. Allora del pranzo come al solito lei oltre alla sua porzione pulisce i resti di tutto il tavolone di ragazze che data la giovane etá preferiscono a non ingrassare. Andreina non ingrassa mai, ma cresce enormemente in tutte le direzioni, altezza, larghezza e soprattutto forza. Passano gli anni serenamente e quasi velocemente. Be´proprio serenamente non tanto. All´eta´di 17 anni Andreina e alta 1, 95 e pesa 143 kg. robustissima, muscolosissima avendosi sempre offerta per i lavori piú pesanti, trasportantdo mobili, casse di alimentari, perfino il carro pieno di novizie al posto dei cavalli. Dovunque c´erano lavori pesanti lei era sempre presente. Fu  cosi´che un giorno arrivo´ in visita di controllo un prete sui 40 anni diretto dalla diocesi. Subito ammiró sbalordito quella enorme novizia che stava trasportando sottobraccia due panche pesantissime attraverso la piazzola canterellando, sicuramente non meno di un quintale. Dato il caldo estivo lei sudante  appagiando le panche a terra si siede per asciugarsi il sudore con unfazzoletto. Il culone enorme quasi copriva la panca atta a far sedere tra persone. Il viso e´coperto da peli quá e lá lunghi, mal rasati o rasati bene, Si sente un rumore come di carta vetrata. Purtroppo il convento e´si attrezzato per giofvani ragazze, esempio tamponi per il periodo, ma non rasoi da barba. Cosí Andreina é costretta a farsi la barba e radersi tutte le altre parti del corpo con un coltello da cicina a vivo senza schiuma. Il prete incuriosito ed eccitato dato il suo istinto masochista e perverso  aquisito in anni di monastero, si avvicina alla novizia sedendosi sul finale della panca rimasto libero. Ammirando il possente corpo, la pelositá e inebriendosi dell´odore emanato dalle ascelle pelosissime  simile a quello di una vacca dopo l´aratura, cerca di attaccare un small talk appoggiando la namo tremante dall´eccitamento sulla cosciona di lei dura come il marmo. Lei per rispetto fa finta di niente. Lui peró approffitta e incomincia ad accarezzare la coscia cercando di assaporare la durezza dei muscoli. Non contento va avanti ed accarezza la barba di lei quasi allungando completamente il braccio data la differenza di altezza. Lei gentilmente data la sua doverosa castitá, cerca gentilmente di allontanare la mano eccitatissima del reverendo. Lui peró insiste e vuol procedere. Fu´cosí che lei afferra il piccolo polso del prete finicchio quasi stritolandolo, si alza in piedi con tutta la sua maestositá, solleva la mano del prete all´altezza sopra di lei. Il prete si trova cosí a faccia a faccia con la strana novizia essendo sollevato da terra di quasi 50 cm. Con voce possente e cavernosa gli dá del perverso, porco e finocchio facendo sentire l´odore pesante e caldo dell´alito odorante di cipolle che lei ama moltissimo. Alza minacciosa l´ altra enorme mano coperta di peletti scuri e con unghie sporche di terra, e con un ceffone fortissimo , con un boato e urla del prete gli distrugge il setto nasale, spappola le labbra, saltano due denti,e data la grandezza del palmo gli gonfia pure un ochhio. Entra urlante la madre di guardia e ordina di lasciare il povero prete. Lei ascolta libera la mano e fa cadere a terra il prete gia svenuto fracassandosi pure una caviglia. Il fatto ha putroppo conseguenze e lei viene ordinata per castigo ad un anno di clausura in un convento solitario sopra una montagna. Lei é incazzatissima della punizione, essendo stata provocata, forse la reazione é stata un pó violenta ma ha cosí imparato una cosa non indifferente. Per la prima volta nella sua vita mentre offendeva e picchiava il prete ed osservava lo stesso a terra come se fosse stato investito da un tir ha avuto un fortissimo ogasmo facendo esplodere la fica con litri di liquido fino al punto di fargli tremare tutto il corpo dalla lussuria. E´si vero che quando dava dimostrazioni di forza sentiva come un sentimento di gioia interna ma non un cosí forte orgasmo. Nemmeno le svariate masturbazioni con i piú disperati oggetti, tipo bottiglioni da due litri, gli hanno dato un piacere cosí intesnso. Fú allora che capí che da suora l´unico modo per godere come una cagna in calore era picchiare a sangue i maschi. Questo l´ha imparato grazie al prete finocchio che rigorosamente ricorda nelle sue preghiere giornaliere. Fú cosí che trovandosi in clausura aveva ben poche occasioni per godere. Unica ecczzione era il concentrarsi durante i masturbamenti sull´accaduto con il prete. Ora ha quasi raggiunto i 18 anni e la treasformazione si é quasi completata: 2, 13 metri di altezza,  185 kg di peso, grossa come una montagna, pelosissima da testa a piedi senza eccezzioni di parti corporee. Perfettamente rasata in quanto il vecchio  contadino che portava i sacchi di patate da 50 chili  che lei da sola scaricava a tre alla volta per ringraziamento la forniva di rasoi in continuazione e schiuma da barba, talvolta perfino del dopobarba.In cambio: carezze alla barba, tastamento dei bicipidi enormi e sollevamento facendolo sedere selle montegne dei seni senza aiuto delle mani solo facendosi agrappare al collo peloso fino all´orgasmo totale. Ora lei e´una visione divina, leggendaria quasi mitologica. Si sá che le suore, soprattutto di clausura cercano di ricambiarsi piaceri corporei come possono. Un sabato, il giorno della doccia, regolarmente ammirata e accarezzata dalle sorelle in calore, lei pensando come al solito al prete pestato incomicio ad eccitarsi ed accarezzarsi la montagna di pelo della fica enorme. Per lei fú normale che il clitoride aumentasse, ma non per le suore. Arrivó ad essere 20 cm, grosso come una carota, arrossato e duro come l´acciaio. Istintivamente lei come d´abitudine incomincio con la sua manaccia callosa a masturbarlo. Le suore chi a bocca aperta per lo stupore, chi svenuta dall´eccitamento chi fermata dalle conpagne per evitare un pompino maestoso. Ad un tratto un boato come un pallone  pieno d´acqua schiantato a terra, urla di lussuria della gigantessa massaggio neurotico del clitoride, perdita totale del controllo di se stessa, azzanna una suora, la piú robusta, ma un nulla di fronte alla sua maestositá, la solleva all´altezza dello stendardo e squarta la fica della sorella dimenticando la gerarchia ed il rispetto eclesiastico. Urla di dolore e lacrime di piacere. Cambio di cavia, una alla volta si scopa tutte e dodici sorelle della camerata adoperando tutte le entrate possibili. Un odore di sperma simile a quello di un bordello. Lei eccitatissima al di fuori di se stessa trema, urla, ridacchia. Finite le suore continua a masturbarsi fino ad adagiasi a terra, seduta sotto la doccia calda, stremata, soddisfatta addormentandosi. Ora le suore la divinizzano come una santa e rispettose senza far rumore per non svegliarla si allontanano silenziose in fila indiana come di dovere per le suore di clausura. Un giormo il contadino delle patate si domentica la borsa in convento, Lei la trova procurandosi di renderla la volta successiva. Se la porta nella sua cella, assegnatogli per evitare scopate notturne con le altre sorelle, ed involontariamente la ispeziona. Fra le povere cose trova una scatola di grossi sigari toscani ed un accendino. Lei lo annusa e accorgendosi che l´odore gli piace ne prova uno. Lo accende, all´inizio non sembra piacevole ma col passare dei minuti con la cella affumicarta al massimo, incomincia ad assaporare. Un sigaro data la sua possenza dura pochissimo quindi ne accende un´altro e poi un terzo. Quasi gode dal piacere, estrae dal sotto il letto un bottiglione di vino rubato dalla cantina ed accompagnandolo con un buon sigaro lo svuota. Ora manca solo un uomo da picchiare e la situazione sarebbe perfetta. Il contadino si accorge che i sigari mancano e dall´odore intenso di nicotina dell´alito di lei deduce che oltre ai rasoi lei ha anche bisogno di tabacco. Quindi forniture regolari per la novizia gigantesca. La settimana posteriore purtroppo il carico di patate ha cambiato fornitore. Il vecchio contadino date i ripetuti orgasmi con la novizia é morto d´infarto, cosí fu sostituito dag figlio. Un giovane possente, alto e forte sui 30 anni. Informato dal padre della procedura con la novizia, incuriosito cerca di non dimenticare le  tradizioni. Durante un servizio di ringraziamento il giovane peró va oltre dell´usuale. Eccitato, seduto sulle tette di lei, assaporando l´odore di sigaro dell´alito di lei cerca di baciarla. Lei mette una manaccia sulla faccia du liu e coprendola completamente l´allontana, Lui stringe sul collo per poter continuare l´azione. Lei con le sue muscolosissime braccia abbraccia il torace di lui e lentamente come per assaporare la situzione stringe. Lui diventa blu e respira con difficioltá Una costola scricchiola fratturata seguita da un´altra. Lui fortissimo resiste senza svenire ma perde sangue dalla bocca. Lei incomincia a sculettare eccitatissima. Il liquido incomincia a scendere copioso giú per le gambe. Gode disperatamente. Decide cosi di ringraziarlo. Fa sedere il culo di lui selle sue mani lo solleva con il cazzo all´altezza della bocca nicotizzata, con i suoi denti strappa i bottoni del pantalone, ingoia il cazzone di lui e gli fa un pompino tale che lui non solo dimentica l´addome fratturato ma sviene eruttando un bel pó di yogourt dentro la gola vogliosa e cavernosa di lei. Svenuto lo tiene in quella posizione forse per un´ora senza il minimo sforzó finche rinviene. Il futuro e´rosa, i pompini seguiranno regolarmente purtroppo peró seguiti da azioni doloranti che lei ha bisogno di creare per poter godere. Durante la settimana scopre che picchiando il bue della stalla con fortissimi pugni ed infilando lo stendardo dentro la fica della vacca puó come compromesso accettare la situazione per le godute giornaliere. Il contadino un giorno fa una foto della scena di sorpresa senza farsi accorgere. Lei in piedi con il clitoride dentro la vacca. Con le manacce agrappata alle corna solleva la vacca quasi mettendola in piedi, pelosissima da testa a piedi, sigaro in bocca, bottiglione di vino a terra, vacca e lei sbavante dalla lussuria. Una foto da sogno che il contadino ha spermato piú volte durante le sue masturbazioni giornaliere. Ora ha 18 anni, 2.16 di altezza, 193 kg di muscoli, 49 di sandali fatti su misura, pelosissima, denti ingialliti dalla nicotina come le dita della mano destra, voce forte a bassissima, capelli fino al sedere robusti come fil di ferro. E´arrivato il momento di prendere i voti o decidersi per la vita esterna. Lei é si devotissima ma anche sadica e ninfomane quindi queste due forze interne gli danno un bel po´da pensare. Decide pero´per la vita ecclesiastica, pazienza i maschi da pestare saranno di meno. Quindi il giorno prima della vestizione va a confessarsi. La chiesa del monastero é deserta, solo un pretino giovane che aspetta davanti all´altare. Vedendo quella gigantessa enrtare dondolante dal peso corporeo, gli si piegano le gambe e si mette in ginocchio, non per pregare ma perché gli mancano le forze dall´eccitazione. Con la sua voce cavernosa facendo un piccolo inchino: reverendo mi devo confessare di tutti i miei peccati commessi. Accomodati figliola, con voce confortevole risponde il prete. Lei fa per inginocchiarsi nel confessatoio ma non ce la fa ad entrare. Il prete aiutandola a sollevarsi la fa inginocchiare su uncuscino davanti al confessatoio. Lei peró espertissima si accorge che il prete tocca tremante ed eccitatissimo. Si sa questi preti sono tutti perversi pensa lei. Lui accarezzandogli la faccia barbuta tremante incomincia a benedirla. Racconta figliola. Lei racconta esattamente tutto ció che ha commesso per filo e per segno senza lasciare una virgola. Il prete nervoso si dimena da una parte all´altra della panca. Trema, e´eccitatissimo, si tocca il cazzetto sotto la tonaca, gode, ansima, incomincia a palpare , prima la barba poi le tettone pelose, va giu sulla pancia muscolosa di lei e fa per scendere. Lei peró lo prende con una mano da un´ascella all´altra lo solleva fino a fargli battere la testa sul confessionale e continua a pressare facendolo urlare dal dolore, é quí che lei indietreggia allarga le gambe, strappa camice e mutande ed incomincia a masturbare il missile piú grosso che mai, 28 cm, il prete continua ad urlare e la pressione gli ferisce il cuoio capelluto facendo scendere del sangue sulla faccia. Quí lei esplode, litri di sperma lavano il prete da testa a piedi come se benedisse il prete a modo suo. Abbassato il prete sul sedile lui la assolve dolorante, lei asciuga con la veste del prete prima lui poi se stessa. Dimenticandosi che si trova in un posto sacro e che lei sta per diventare suora si accende un bel sigaro assaporandolo. Canterellando esce dalla chiesa asciugandosi con il grembiule da novizia i peloni delle ascelle sudatissime dalla scopata santificante. Ora si sente sollevata in tutti i sensi e si sente pronta per la vestizione del giorno seguente.   La seconda parte segue.................   se siete interessati fatemelo sapere: atvsa@gmx.net