LA GUARDIA CARCERARIA by Andy leonardot@planet-interkon.de libera di traduzione LA GUARDIA CARCERARIA Due pericolosissimi criminali vengono trasportati dalla prigione al reparto esecuzione in quanto sono condannati a morte per aver commesso tutti i reati possibili immaginari, omicidi compresi. Due tipi da far paura a guardarli. Vengono accompagnati da quattro guardie armatissime allŽala della morte dentro una cella con sbarre di ferro enormi. Una delle guardie allontanandosi dice: vi consiglio di stare tranquilli e di non far incazzare la guardia carceraria, eŽnel vostro interesse! Dopo un poŽdi tranquillitaŽi due incominciano a litigare creando un rumore pazzesco. Dal finale del corridoio dietro una porta di sbarre un vocione rauco e baritonale che sembra un tuono: facciamola finita altrimenti prendo provvedimenti! I due terrorizzati dal vocione prima si calmano ma rincominciano a litigare rumorosamente. Si sente un rumore di metallo e pietre che cadono come se fosse entrato un caterpillar nel corridoio. EŽla porta di sbarre della guardia carceraria che strappata dal muro cade al suolo. La guardia carceraria senza aprila eŽpassata incazzatissima attraverso lŽinferiata sradicandola letteralmente dal muro e con passi pesantissimi si dirige verso la cella. Il corridoio eŽbuoio come del resto la cella ma i due condannati intravvedono dietro le sbarre una figura pazzesca di un gigante. La guardia carceraria prendendo due barre per mano, da tanto sono grandi, e scuotendole energicamente tanto che pezzi di muro circostanti cadono a terra tuonando col suo vocione: ancora una parola e vi assicuro che il momento dellŽesecuzione saraŽper voi come un sollievo. Un carcerato, disgraziatamente per lui, offende la guardia avvicinandosi alle sbarre. Improvvisamente viene afferrato al collo da una manaccia pelosa ed enorme che lo solleva fino a che la testa si schiaccia contro il soffitto. La presa eŽmortale e lui facendo uscire dei lamenti sforzati scuota le gambe allŽaria e cecando di liberarsi si agrappa sullŽavanbraccio muscolosissimo e peloso della guardia. quindi viene tirato fra due sbarre anche se le spalle sono piuŽlarghe dello spazio fra una sbarra e lŽaltra. La forza brutale della guardia fa si che si sente un rumore di ossa rotte. Sono le clavicole del carcerato che si sono frantumate. Con la testa allŽaltezza di quella della guardia viene soffocato da uno sbuffo di fumo di sigaro, quindi grattato dalla barbaccia della guardia che lo lecca lavandolo di saliva al gusto di nicotina. La guardia: allora preferisci le buone o le cattive? LŽaltro criminale eŽincollato al lato piuŽremoto della cella tremando dal terrore. Con lŽultimo fil di voce il criminale: con le buone! Cambiando tono il vocione: va bene vedo che hai capito! Mentre dice questo con lŽaltra mano prende le mani del criminale e se le mette fra il petto peloso. A questo punto il criminale non capisce piuŽniente, ha le braccia completamente inoltrate fra due tette enormi e coperte di peli lunghi e ruvidi. Tira fuori le braccia e cerca i capezzoli. li trova e sono enormi e rigidi e spuntano fra un ciuffo di peli lunghissimi. Incuriosito li massaggia e sente che la guardia fa dei grugniti simili a quelli di una leonessa in calore.Si sente uno strofinio di peli e di liquido sulla sbarra.LŽaltro carcerato curioso si avvicina e con le mani portate allŽaltezza della sua testa cerca di capire cosa succede.Le sbarre hanno un diametro di 10 cm. e una sbarra eŽcompletamente inghiottita da due labbrone enormi e pelosissime che strofinandosi su e giuŽvengono lubrificate da una bava che esce copuiosa e sgorgante fino a terra. La guardia carceraria eŽuna donna enorme, sadica e ninfomane. Con una mano la guardia accende la luce e lascia la presa dal povero disgraziato che da unŽaltezza di 3 metri stramazza al suolo procurandosi altre frattura alle costole. I due vedono cioŽche nessuno al mondo ha mai visto, infatti la guardia carceraria da anni non esce dallŽala della morte e vive ritiratissima nella sua stanza, come unico divertimento ha regolarmente condannati a morte che deve custodire ( a modo suo). La visione eŽun miscuglio di terrore e di stupore nello stesso tempo. La gigante eŽalta 3 metri e grossa come un elefante. Unico vestiario una canottiera strappata e sporca che scollatissima lascia intravvedwere due tette smisurate e le braccia grosse come dei fusti dŽalbero. ha una faccia enorme e due labbra carnosissime, sempre unmide dalla lussuria che continuamente lŽaccompagna. Ha un paio di pantalonacci corti che data la sua mole non si chuidono e sono sorretti da una cordone annodato che fa da cintura. Le gambe sono due querce e i piedi sporchi sono scalzi con una pellaccia al di sotto talmente dura che gli fa da suola naturale. Si trova enorme ed eretta con le mani sui fianchi, gambe divaricate e sigaro enorme sul lato della bocca che tiene fermo dai dentoni sporchi e ingialliti di nicotina. I capelli sono cortissimi e ispidii dove allŽaltezza delle spalle incominciano ad allungarsi ed ad allargarsi sulle spalle e su tutta la schiena. Il culo eŽun cespuglio enorme che contuinua sempre piu folto ed ispido attraverso la fica. Improvvisamente si gratta la testa come se avesse dei pidocchi e lascia intravvedere le ascelle piuŽpelose del mondo facendo uscire cosiŽun odoraccio di sudore vecchio da mesi ma anche un odore bestiale di sesso. Il vocione improvvisamente: volete sapere in modo verrete giustizati? Un galeotto: sedia elettrica? Lei con il suo vocione fa una ridacchiata rauca e catarrale e mostrando i pugni risponde: no, le mie mani. Quindi aprendo con lŽaiuto delle mani la sua voragine enorme e mostrando un clitoride smisurato: e la mia cannibala insaziabile! Un altra ridacchiata cavernosa e portando il sigaro allŽaltro lato della bocca si allontana tirando un calcio allŽinferiata che staŽa terra ed entrando cosiŽnella sua stanza. Spegne la luce: a domani miei piccoli condannati a morte. I due sono atterriti, tremanti e nn riescono a tirar fuori neanche un fil di voce. Passa la nottata e vengono svegliati allŽalba dal vocione che porta la colazione. Con una mano aperta come fosse un vassoio porge due tazzone di caffeŽe una pagnotta e con lŽaltra tiene un tacchino enorme, mezzo spolpato, che sta divorando come una selvaggia. Pulendosi la bocca col braccio pelosissimo: cercate di rinforzarvi percheŽne avrete bisogno. Fra mezzŽora ritorno per svolgere il mio dovere. I due carcerati tremano dalla paura facendo uscire tutto il caffe dalle tazzone che tengono fra le mani. Passa la mezzora che sembra un patibolo. La gigante ritorna col suo immancabile sigaro ed apre la cella. EŽcompletamente nuda e sembra ancora piuŽgrossa del giorno prima. Per la porta a barre non ci passa quindi inchinatissima cerca a braccia tese di prendersi un carcerato. Questi corrono da tutti i lati come quando in un pollaio si vuol catturare una gallina. Dopo un poŽriesce ad agguantare un carcerato per la caviglia come fosse un coniglio e sollevandolo lo estrae dalla cella. Quindi chiude la cella dicendo a quello che rimane: tieniti pronto percheŽnon dura a lungo, il tuo compagno mi sembra un poŽmingherlino. Altra ridacchiata cavernosa e si allontana tenendo il malcapitato stretto fra le tettone pelose. Entra nella sua stanza che ha un lettaccio enorme e sporco come lei e coperto da un materasso che odora di sperma vecchio e ammuffito. Scaraventa il malcapitato sul letto e accavalandoselo con le sue gambe enormi si mette le mani sulla nucca e si stira come fosse una gatta in calore. Le tettone enormi hanno dei capezzoli che sembrano esplodere. I muscoli delle braccia e delle gambe sono gonfi e tesi e duri come lŽacciaio. Dal punto di vista del carcerato sdraiato sembra una visione mortalmente sessuale. Incomincia a masturbarsi lo smisurato clitoride allo stesso modo come un maschio fa con il suo pene. Si sente un gorgoglio di bava che innonda tutta la sua foresta di peli e scende attraverso le coscie. Lei sŽinchina e prendendo lŽuomo fra le ascelle si mette la testa allŽaltezza della fica. Lui cerca di leccare la stessa ma lei lo costringe a farsi fare un pompino sul clitoride che sta per esplodere. LŽuomo ha la bocca e la gola riempita che sembra soffocare. La gigante gode enormemente e tira dei grugniti tali da far stramazzare a terra il collega nella cella dalla paura. Dopo aver lavato la faccia del poveraccio col suo copioso nettare si gira il galeotto tenendolo sospeso in aria in modo che il culo va allŽaltezza del clitoride smisurato dalla lussuria. Lo penetra e il poveraccio urla dalla disperazione in quanto fino a quel momento era vergine per quanto riguardava il suo retro. Al momento della lussuria massima lei se lo incastra contro la sua foresta di pelo della fica come se fosse un burattino senza forza. Finito di scoparlo se lo rigira e portando la faccia del galeotto allŽaltezza della sua prima se lo lecca e se lo gratta con la sua barbaccia ispida, quindi gli infila in bocca la lingua puzzolente fino a dentro la gola. Rimane in quella posizione fincheŽsi accorge che lui si ribella in quanto eŽdiventato blu per mancanza di fiato. Lei sorreggendolo sotto le ascelle , lo scuote per farlo rinvenire, quindi lo ributta sul letto. Ora incomincia a leccarlo su tutto il corpo e quellŽammasso enorme di ciccia, muscoli e peli accompagnati dalla lingua carnosa e calda della gigante fanno radrizzare il cazzo del galeotto. A questo pundo lei si siede sopra di lui a gambe aperte e piedi a terra tenendolo incastrato sul letto dalle sue manacce. La sua voragine peroŽeŽtroppo grossa e non sente niente.Lei si agrappa ai lati del letto e facendo forza sui muscoloni delle sue braccia possenti si tira verso la sua grotta pelosa uomo e letto incastrandolo cosiŽin una morsa terribile e cercando cosiŽdi far penetrare di piuŽil cazzo del povero carcerato. In quella posizione stritola con i muscoli della sua fica il povero sesso del condannato per parecchi minuti. Improvvisamente peroŽsi accorge che nonstante il cazzo sia sempre duro lŽuomo non reagisce piuŽ. Lei incazzata si alza e vede lŽuomo diventato bluŽche eŽmorto stritolato dal suo peso e dalla sua forza. Sul letto cŽeŽuna poltiglia di carne e di ossa rotte che nuotano in un mare di sangue. Lei pulendosi la pancia con le sue braccia pelose prende la coperta ai quattro lati e lŽannoda come fosse un fagotto di biancheria sporca gettando la carcassa del poveraccio, noncurante, in un angolo. Stirandosi soddisfatta dice: bene ora incomincio a divertirmi. Si avvia verso la cella per compiere il suo "secondo dovere". Sempre nuda apre la cella e vede lŽaltro condannato rannicchiato in un angolo tremante e terrorizzato che sentendo i lamenti del collega eŽ circondato da pozzanghere di vomito prodotto dal terrore vissuto. Lei senza pensarci con sguardo imperativo, senza aprir bocca fa segno con lŽindice in posizione di richiamo di essere seguita. Si avvia verso la sua stanza senza girarsi essendo sicura che dal terrore il poveraccio privo ormai di volontaŽpropria, la segue come un cane bastonato. Entra nella stanza e guardandosi in giro cerca invano di vedere lŽamico, ma oltre al letto non sente nessun altro segno di vita. Lei col suo vocione levandosi il sigaro da bocca: siccome vedo che sei piuŽobbediente del tuo amico cercheroŽcon te di essere piuŽgentile. Dicendo cosiŽsi avvicina alla parete dove sta appeso ad un chiodo un babydoll nero e trasparente ma strappato in verie parti in quanto non eŽgrande abbastanza per la sua figura gigantesca. Lei se lo infila ed alzando le braccia fa sentire dalla foresta delle ascelle un odore tremendo di sesso. Lei eretta con i pugni sui fianchi: ti piaccio di piuŽcosiŽo mi devo anche truccare per piacer di piuŽal mio omino. Lui alza le spalle in segno di titubanza. Ho capito ti devo riscaldare un poŽ, dice lei eccitata ed ansimante dalla lussuria. Per ogni respirata che faŽsi sente un rumore enorme di catarro. Si siede a terra facendo vibrare il pavimento ed a gambe divaricate si incastra lŽomino fra le tette ed incomincia a slecarselo grattandolo con la sua barbaccia. Vede peroŽche il galeotto si lamenta dal bruciore prodotto dalla raspa della sua barba." Se non ti va la mia barba ti do il permesso di radermela per essere cosiŽper te piuŽattraente". Si siede sul letto e se lo mette in piedi fra le coscie pelose e bagnate dalla lussuria. Si allarga le tette per dar la possibilitaŽal poveraccio, anche se con le braccia tese verso lŽalto, di raderla. Incomincia ad insaponarla accuratamente quindi a radela. Siccome peroŽeŽtremante dallŽeccitazione e dalla paura di tagliarla. Disgraziatamente viene tagliata mentre rade il mento e lei lo costringe ad essere leccata come se la saliva del poveraccio fosse un disinfettante. Mentre viene rasa la gigante incomincia pian piano con il suo ditone a massaggiare il culo del malcapitato. Si accorge peroŽche a lui fa piacere anche percheŽnon ha altra possibilitaŽe sta al gioco, anzi cerca di aiutare con il movimento del culo lŽentrata del dito. A lei questo fa piacere percheŽgli da un senso di dominanza e il clitoride ridiventa rigido e grosso. LŽomino sentendo improvvisamente questa cosa dura e calda fra i piedi incomincia a massaggialo con le dita degli stessi. Lei incomincia a godere come una cagnma in calore e finita la rasatura se lo siede con lŽaiuto delle sue manacce su clitroride e se lo incula provocando un lago di bava che inala tutta la stanza di sesso. Anche il porco gode e il cazzo gli diventa duro. Lei se lo sdraia sulle cosce con pancia allŽaria e con lŽaiuto di due dita getilmente lo masturba fino a farlo godere. Con il suo vocione: allora ti piaccio brutto perverso! Lui acconsente con la testa. Lei si sdraia sul letto e in posizione 69 si mette lŽuomo sopra di lei e gli fa un pompino mettendo contemporaneamente cazzo, palle e pancia dentro la sua bocca enorme puzzolente di sigaro. Lui si trova costretto con il suo corpo fra le due tettone enormi e pelose e leccando lŽombelico peloso di lei sculetta con il culo godendo disperatamente. Dopo essere venuto per lŽennesima volta, stremato cerca di addormentarsi sulla panciona calda e pelosa di lei anche percheŽper tutta la notte non ha chiuso occhio. Anche lei si rilassa per qualche minuto e si accende il mozzicone del sigaro. Dopo un poŽperoŽgli riviene voglia di scopare e scuotendo il poveraccio cerca di svegliarlo ma e troppo distrutto e dorme profondasmente. Lei incazzatissima non controllando la sua forza gli da una manata sulla schiena fracassandogli alcune costole. La pressione enorme sui polmoni fa si che il naso sanguina abbondantemente. Lei lo prende sotto le ascelle e col la sua linguaccia puzzolente gli asciuga il sangue finche si stagna. Quindi lo appoggia per terra mai lui dolorante non si regge in piedi e stramazza al suolo. Lei eŽarrabbiatissima e piena di voglia urla: ho deciso di scopare e basta. Prende quindi il povero con le sue manacce e sdraiata con le gambe pelose apertissime ed appoggiando i piedi a terra se lo infila dentro la voragine come fosse un massaggiatore. Senpre bagnatissima dalla lussuria infila prima la testa dentro e fuori, poi le spalle dentro e fuori, quindi mezzo dorso sempre dentro e fuori. Dopo un poŽche si scopa il poveraccio non si accorge che eŽdiventato duro non dalla lussuria ma percheŽeŽmorto soffocato da quella caverna innondata di sperma e circondata da un ammasso pi peli. In quella posizionwe dopo aver goduto si addormenta tenendoselo sempre incastrato dentro. Al risveglio lo estrae provocando un suono simile ad una ventosa. Prendendolo sotto le ascelle se lo guarda e pietrificato comŽeŽha ancora il cazzo duro.Lei si mette il cazzo allŽaltezza della bocca, la spalanca e con i suoi dentacci gialli in un sol colpo gli trancia cazzo e palle, lascia cadere il corpo inerme e masticando con gusto divora il sesso del povero. Getta il corpo inerme sopra la coperta dove si trova lŽamico dicendo: dopo tutto questo lavoro un poŽdi vitamine ci volevano. Guardando i due corpi immobili soddisfatta mentre si stira appoggiando le mani sul soffitto dice: anche questa volta ho fatto il mio dovere di giustiziera! Il giorno dopo arriva il carro funebre che suonado il clacson due volta la chiama come sempre. Lei arriva addirittura truccata per essere piuŽattraente e con una mano porta il fagotto con dentro i due corpi, li getta dentro il carro funebre dicendo: spero che i prossimi arrivino presto e che siano un poŽpiuŽrobusti percheŽnon mi posso in continuazione masturbare da sola. Dicendo cosiŽsi inchina e passa una manaccia sulle palle dellŽautista che eccito risponde: possiamo fare il solito numero tanto i nostri passeggeri non hanno premura. Lei tira una ridacchiata cavernosa, si prende lŽautista in braccio e infilandoselo fra le tettone pelose si avvia soddisfatta verso lŽala della morte dove in questo caso cercheraŽ di scopare disperatamente senza ombra di "doveri professionali". Dopo un paio di ore ritorna verso il carro funebre portando fra le mani tese il corpo stramazzato dalle scopate, con braccia e gambe pendolanti, dellŽauitista. Cerca di metterlo in piedi e gli da un bacio enorme al gusto di sigaro che gli lava tutta la faccia. Mentre lo asciuga con il suo braccione peloso si inchina e gli dice in un orecchio: spero tu abbia il motivo di ritornare presto cosiŽriprendo ancora due piccioni con una fava. Il carro funebre si allontana e lei lo saluta con il suo braccione peloso sventolando la sua manaccia. Ritorna soddisfatta della giornata al suo posto di lavoro, si sdraia a letto a gambe larghe e si infila un fiasco di vino da due litri fino a farlo sparire dentro la sua caverna pelosa e insaziabile. the end