UNA GIORNATA DIFFERENTE seconda parte Nel frattempo é passato quasi un anno, sicuramente la gigantesca matrona si sará dimenticata dell´omino innamorato. Lui peró non ha dimenticato nulla della piú bella esperienza sessuale della sua vita. Dopo tanti problemi ti tipo giuridico si é si ridotto sul lastrico ma é anche riuscito a divorziarsi, finalmente. La sua prima azione da uomo libero é di andare prontamente a dare la bella notizia al suo sogno piú grande. Sono le 10 della mattina e naturalmente il bordello é chiuso per il pubblico. Lui ansimante avendo fatto le scale di corsa batte all porta. Nessuna risposta. Batte ancora piú forte e piú volte. Ancora nessuna risposta. Prende allora infuriato la maniglia della porta cercando di aprirla con la forza. A questo punto accompagnata da un vocione bassissimo ed incazzatissimo, la porta si spalanca improvvisamente portandosi dietro l´uomo e quindi facendolo cadere a terra. "žDeficiente non hai capito che di mattina il casino é chiuso e che si deve far pulizie?" urla la gigantessa con un vestaglione da pulizie fatto su misura aperto sul davanti e senza maniche, tenendo un mozzicone di sigaro fra i denti ingialliti. Lui rivedendo dopo un anno la gigantessa con tutto il suo pelo sulle tette, pancia e fica, i cespugli sudati sotto le braccia e la barba ancora non rasata, tremante dall´emozione e dalla lussuria, bagnatissimo nelle mutande: "žma non ti ricordi di me? Ti avevo promesso che divorziavo". "žah ricordo, il maritino che ho sverginato un anno fá." Lei con tono un po´piú gentile s´ inchina lo afferra sotto le ascelle con le sue pale di mani e lo solleva all´altezza della sua faccia barbuta. Sempre tenendo il sigaro fra i denti: "ž beh allora?" Lui tremante: "žora sono libero, ho divorziato". Lei come per studiarlo raddrizza le sue braccia muscolosissime e pelose e sempre tenendolo sollevato come fosse niente:" beh allora?" Lui: "žallora ti sposo". Lei un po´ titubante aspira il sigaro acceso, lo mastica e lo ingoia sempre scrutando l´omino con attenzione. Senza fiatare lei lo gira con la testa in giú, con una mano pressa la testa sulla sua pancia, con l´altra pressa il culetto fra le tettone pelose e ingoia cazzo a palle facendogli un pompino pazzesco. Lui dopo pochissimo tempo esplode ed essendo mesi che non scopava riempie la bocca di lei di sperma. Lei ingoia senza problemi, da puttana esperta, Lo rigira e sempre tenendo le braccia tese, osservandolo attentamente con tono di ammonimento: "žma ti ricordi le condizioni?" lui: "žnon so mi sembra di si" risponde titubante e privo di forze dato il pompino anormale sotto tutti i punti di vista. Lei lascia la presa e lui stramazza sul pavimento facendo un tragitto di un metro e mezzo. Lei: "žseguimi".Entrano nella sala del bar, lei si leva la vestagliaccia di dosso, essendo cosí completamente nuda, si adagia su un divano a tre, riempiendolo col suo colossale corpo, si accende un grosso sigaro e mentre si strofina la faccia facendo scricchiolare la barba nerissima e densa: "ž bene incominciamo". Gli prende la cintura con una manaccia e strappa cintura, pantaloni e mutende, Con l´altra strappa la camicia, ora é nudo e tremante pensando di essere pestato per un qualsiasi motivo. "žVai al bagno privato e portami crema da barba, il rasoio, le lamette di riserva, il pennello ed il pentolino con l´acqua calda. Subito!" Lui obbedisce. Va al bagno, tutto é enorme, la vasca, il lavandino, la toilette e gli armadietti sono altissimi. Sul davanzale una scatola enorme di sigari grossissimi ed un vibratore di minimo 35 cm e 10 di diametro. Nel cestino parecchi rasoi usati. Lui con fatica sale sul lavandino e con altrettanta fatica prende dall´armadietto ció che gli é stato ordinato. Nel frattempo la donnona accarezzandosi le tettone si é eccitata e il clitoride esce enorme, rosso infuocato, eretto come uno stendardo uscendo dall´ammasso inumano di pelo della fica. Mentre lei se lo sta massaggiando con la sua manaccia: "žavvicinati rimbambito". Lui tremenate facendo uscire l´acqua calda dalla ciottola, camminando un po´inciampato si dirige verso la matrona. "žmetti tutto sul tavolino ed in comincia ad insaponarmi la barba, siediti sulle mie ginocchia e fai attenzione se mi tagli la faccia ti rompo tutte le ossa," ed urlando catarrosamente" hai capito ora che aria tira? Incomincia cretino" Lui facendo segno di si mancandogli le parole dal terrore fa per sedersi sulle ginocchi di lei. "žaspetta" dice lei. Prende il clitoride ingrossato al massimo e diritto verso l´alto, lo abbassa con forza e lo imprigiona fra le cosce. "žora siediti cretino" lui obbedisce. Lei allarga leggermente le cosce ed il clitoride va a schiantarsi fra le chiappe del culetto. Lui fa un sobbalzo dallo stupore ma anche dall´eccitazione."incomincia e ricordati delle tue ossa" Lui cercando di essere il piú rilassato possibile, incomincia. "žprima di raderti posso baciarti la faccia e strofinarmi sulla tua barba?" va bene ma fai presto. Lui si aggrappa al collo taurino di lei ed incomincia a strofinarsi bagnandosi fra le gambe. "žora basta incomincia" Mentre lui insapona con cura lei strofina su e giú il suo missile fra le chiappe di lui. "žSe fai bene il tuo dovere ci sará una sorpresina per te. Sempre fumando il suo sigaro incomincia cosí il rito della rasatura che sará destinato a diventare un´abitudine giornaliera. Dopo parecchio tempo in quanto lui da dovuto fare tre passte, lei ha ora la faccia liscia e perfino senza tagli. Sentendo che il mozzicone é cosí piccolo da scaldare le labbra, lei lo prende fra due dita e lo spegne sentendo alcun bruciore e lo butta a terra. "žTanto sarai tu a fare le pulizie". Lui con un sospiro di rassegnamento ascolta e accetta. Lei si passa le mani sulla faccia: "žbene hai fatto un bel lavoro ed ora la sorpresina. Lei lo prende sotto le ascelle se lo porta alla bocca che ancora gusta di sigaro e gli infila la linguona dentro la bocca fino all´ugola. Lui pensando questa sia la sorpresa soddisfatto l´abbraccia ed accarezza come puó. In veritá la sorpresa era un´altra. Sempre con la lingua incastrata lo solleva dalle cosce di mezzo metro, il clitoride si radrizza verso l´alto come una catapulta, quindi lo lascia cadere di peso. Il clitoride entra furiosamente dentro il culetto dell´uomo spaccando tutto ció che trova. Nel frattempo il buco si era richiuso quindi l´effetto e´stato sverginante. Lui urla disperatamente ma lei soffoca l´urlo tenendolo incatenato alla sua bocca. Lui fa per liberarsi dal dolore provato, invano lei e´ forte come due tori, lo alza ed abbassa lungo l´arma micidiale ed aiuta il contraccolpo con colpi mortali di bacino. Dopo qualche minuto come uno squarcio lei erutta litri di sperma annacquando cosce, pancia, tappeto e quasi completamente l´uomo. Lo stacca dal missile, lo solleva e butta al lato del divano senza sdegnarlo nemmeno di uno sguardo, anzi come se lui fosse un vibratore senza vita e senza sentimenti. Prende un sigaro, lo accende tira enormemente, rilassata: "žora asciugami con la lingua, lo prende con una manaccia per i capelli e dirige la bocca di lui verso la pozzanghera di sperma. Lui accetta anche perché se rifiutasse gli costerebbe come minimo due o tre denti. Lei pensa: Bene, l´educazione matrimoniale stá incominciando a dovere. "žquando hai finito fammelo sapere" quindi si rilassa facendo tirate enormi di sigaro ed allungandosi sul corpo facendo cosí volare il tavolino e tutto cio che sta sopra. Anzi avvertimi dopo aver pulito anche il tappeto. Dopo un po´lei si addormenta russando in un modo inumano. Lui pian piano per non svegliarla si mette davanti a lei ed osserva quella donna anormale innamoratissimo. Gli passa le mani su tutto il corpo senza sfiorarla, annusa avendo lei la bocca aperta, l´odore intensissimo di nicotina del suo alito, quindi davanti a lei si masturba senza fare il minimo rumore. Lei improvvisamente si sveglia e vede lui mentre sta per spruzzare. Lei si alza improvvisamente in piedi come fosse un peso mosca e con tutti i suoi due metri e 180 chili di muscoli, pugni sui fianchi, gambe leggermente divaricate: bene vedo che l´inculata non ti é bastata, la prossima volta cerceró di essere migliore, urla facendo sgorgogliare il catarro tipico della fumatrice accanita. "žhai finito la pulizia? Bene, la prova di sopravvivenza e pulizia é stata superata, vediamo se in futuro sarai capace di essere sventrato due o tre volte al giorno a sarai capace di svuotare cestini pieni di preservativi usati e pulire il casino a dovere. Ed ora in cucina perché ho fame" dicendo ció lo solleva con un braccio sul fianco e come fosse un sacco di patate si dirige verso la cucina. Guardami bene quanto sono grossa e non ti azzardare di farmi morir di fame. Lui tremante dalla paura di essere pestato a dovere controlla ogni angolo della cucina in cerca di cibo. "žei tu microbo mentre aspetto non mi voglio annoiare, dammi un filone di pane ed un fiasco di vino. Anzi mi porti pure il mio cazzone a batteria cosí non mi annoio. Lui premuroso porge lo spuntino e va alla toilette a prendere il cazzone di 30 cm. "žinfila scemo" lui obbedisce e cerca di infilare. Lei per passare un po´di tempo stringe la fica al massimo con i suoi micidiali muscoli vaginali. Lui preme ma non entra. Riprova con tutta la sua forza ma invano. A questo punto con una risata lei molla la presa e lui scivola con tutto il cazzone comprese le palle grosse come due arance. Lei ristringe. "žed ora estrailo" lui cerca al massimo ma invano. Punta le ginocchia sulle cosce di lei per far piú forza ma niente da fare. Lei: ora ti mostro cosa sa fare la mia papavera scemo,osserva. Lei con movimenti di muscolo ed utero espertissimi sputa e risucchia piú volte il cazzone come fosse un lecca lecca. Ti piace nano? Lui eccitatissimo fa segno di si. "žBene ora incomincia a far da mangiare e non dimenticare la quantitá. Lei soddisfatta si fa il filone , il fiasco e si accende aspettando un sigaro. Il cazzone peró finisce di vibrare, le batterie sono finite. Lei urlante ordina di aprire l´armadio e prenderne di nuove. Lui obbedisce e prende da un cartone molto grosso con decine di batterie quelle necessarie. Sempre con il cazzone completamente divorato: "žora svita e metti subito le batterie nuove". Lui obbedisce e si accorge che il vibratore e completamente immobile stretto dalle falangi muscolari ed inumane di lei. Lui prepara due chili di spaghetti, tre fiorentine enormi, un chilo di patate arrosto, due chili di frutta mista e tre fiaschi di vino. Prepara la tavola. Lei sputa il vibratore e come fosse un proiettile va a frantumare una vetrata della credenza. Facendo questo forse dallo sforzo fa una pernacchia inumana e lunghissima. Un tanfo terribile immonda tutta la cucina. Lei sia alza in piedi, prende il poveraccio per il cravattino, lo solleva all´altezza della sua faccia e tenendo sempre il sigaro abituale fra i denti alza l´indice della mano in senso ammonitorio: "že non ti azzardare di fiatare, annusa e basta, altrimenti ti spezzo la schiena", anzi inchinandosi a 90 gradi e aprendo con le mani le chiappe del culo enorme, "žleccami il culo a dovere". Lui arrivando giusto in piedi all´altezza del buco pelosissimo del culo di lei incomincia a lavorare di lingua. Dopo un po´improvvisamente lei passa le manacce dietro la testa del poveraccio e la schiaccia contro le chiappe. Sempre tenendolo incastrato tira un´altra pernacchia ancora piú potente e puzzolente della prima. Lui si sente mancare alle gambe dal tanfo ma lei lo sostiene incastrato sul suo culone peloso. Si rialza in piedi e si siede al tavolo senza osservarlo. Mentre prende con una manaccia il fiasco e se lo porta alla bocca: "žti é piaciuto scemo" lui ancora intontito fa segno di si. "žveramente ?" dice lei con la bocca strapiena di spaghetti. "žSi Si", "žbene lo faremo spesso". Lui osserva quella montagna umana mentre distrugge una pietanza dopo l´altra accompagnando il tutti con dei rutti simili a dei boati. Lui sottovoce si azzarda di dire: "žho fame" lei senza osservarlo gli getta un´osso di fiorentina a terra: "žmangia senza toccarlo cane". Lui obbedisce. Finito il pranzetto lei si fa portare un sigaro e se lo fa accendere, mette le mani dietro la nucca mostrando due cespugli di peli sudatissimi e puzzolenti. Stira le gambe come per rilassarsi el il tavolo vola a piú metri di distanza. Stacca il sigaro dalla bocca e questa volta un rutto fortissimo si aggiunge ad una pernacchia altrettanto rumorosa. "ž bene sono soddisfatta dello spuntino, in futuro farai lo stesso ad ogni pasto e guai a te se non mi sento sazia" Lui ancora a terra come fosse un cane osserva lei dal basso che sembra ancora piú gigantesca. "žLa seconda prova é stata superata, quella della nutrizione, seguimi cane che ora si scopa per davvero. Lei si dirige gagliarda come se non avesse mangiato niente verso il suo letto fatto su misura per Lei, due metri e mezzo per due e mezzo con otto gambe per sostenere il suo peso. Lei si butta sul letto facendolo scricchiolare, allarga le gambe pelose e mostra la caverna enorme, pelosissima, giá bagnata che salta su e giú dal movimento die muscoli interni. Lui ora é estremamente preoccupato perché il suo cazzetto é un centesimo di grandezza del necessario. "žVieni microbo e fammi godere. Lui tremante ascolta e si posiziona davanti alla fica che emana calore simile ad un forno. Lui incomincia a masturbarsi cercando di raggiungere il massimo possibile. Lei con le mani dietro la testa avendo le tettone ai lati vede l´omino che si sta masturbando. Si fá una risata pazzesca e catarrosa estremamente desolante per il poveretto. Il cazzetto fa retromarcia dalla vergogna. "žho capito, fammi un pompino" ordina lei, "žcosí mi riscaldo".perché se aspetto il tuo microbo godo fra cento anni. Lui obbedisce, si fá largo fra i peli lunghi minimo 20 cm ed ingoia il clitoride in riposo per ora, solo cinque centimetri. "žPiú forte" ordina lei incazzatissima stritolandogli con le manacce le spalle. Lui lavora di bocca su e giú come un dannato. Il clitoride incomincia a reagire, la bocca si riempie, gli viene il vomito, lei lo tiene incastrato ed ansima facendo sentire quanto catarro ha sui bronchi, ora il clitoride ha raggiunto i micidiali 30 cm, lui riesce ad inghiottire solo il finale infuocato dalla lussuria e si aiuta con le due mani a massaggiare il missile. Lei si arcua, lo incatena con le cosce, gli stritola il torso, urla e viene provocando un boato di nettare viscido e caldo. Il poveretto e´ bagnato completamente ed il letto é un lago di succo caldo. "žNon staccare le mani cretino e infila quella specie di cazzo che hai". Lui obbedisce. Incastra cazzo e palle, tutto dentro, non sente ne pareti, ne finale. Improvvisamente peró succede il miracolo. Lei stringe i suoi possenti ed esperti muscoli vaginali ed imprigiona come fosse una guaina i cazzetto di lui. Non solo ma gli fa dei massaggi tali che neanche la piú esperta pompinara saprebbe fare. Lo incastra dolcemente con le sue cosce muscolosissime e lo fa entrare ed uscire muovendo tutto il corpo dell´uomo. Lui incomincia ad accarezzare come puó assaporando tutto il pelo del corpo gigantesco di lei, massaggia allungando al massimo le braccia i due ciucci delle tette durissimi, gonfi e grossi come il suo cazzo. Piangendo dalla gioia spruzza tutto ció che puó dentro quel pozzo incandescente. Lei lascia la presa della fica, sembra soddisfatta, piú che dalla scopata della sua abilitá di scopatrice. "žbene, hai superato anche la terza prova, sali sopra di me che ti voglio baciare. Da l´ultina tirata al sigaro che per tutto il tempo della scopata teneva acceso fra i denti, lo spegne pressandolo sulla lingua, lo ingoia.. Lui nel frattempo é salito all´altezza giusta. Ora é talmente in calore che non sente piú il tanfo del tabacco masticato. Lei lo prende da sdraiata con le sue mani ai fianchi e lo alza tenendo le braccia muscolosissime tese. Lo osserva, si passa la linguona ra le labbra bagnandole, "žora si che ci possiamo sposare, sei proprio l´uomo che ho sempre sognato". Lui sollevato spruzza un´altra volta forse dalla gioia sulle tettone di lei. Lei se lo passa sulle tette come fosse un fazzoletto e si pulisce dallo sperma. Lo incastra con i suoi bicipidi mortali fra le sue tette enormi e pelosissime e gli tira un bacio tale da farlo si impazzire ma anche quasi soffocare, avendo lei incastrato completamente la lingua fino ad oltre le tonsille di lui. Quí finisce la seconda parte della storia, la cerimonia del matrimonio sará la terza parte. Se vi é piaciuto fattemelo sapere.