Erma la russa ovvero l´ultimo desiderio by Andy, adrtess@t-online.de Dopo tanto tempo di pausa ho scritto una nuova storia, se vi é piaciuta fatemelo sapere ERMA LA RUSSA OVVERO L´ULTIMO DESIDERIO Siamo quasi alla fine della seconda guerra mondiale, ormai Berlino e´praticamente ocuupata dalla armata russa. Morti dappertutto e moltissimi prigionieri di guerra. I soldati tedeschi una volta catturati vengono spediti ai vari campi di prigionia dove trattati piú o meno male c´é perfino chi sopravvive. Al campo la solita routine, alla mattina alle 5 raduno dei prigionieri allo spiazzolo centrale, quindi appello e separazione del gruppo dei prigionieri che dovranno sopravvivere, quindi lavorare e di quelli che saranno condannati a morte. E´ancora buio e fa freddo e lo spiazzolo é illuminato male. Un riflettore muovendosi lentamente illumina i prigionieri da farli sembrare dei fantasmi che appaiono e spariscono, anche perché sono estremamente magri dato il periodo storico non certamente tanto fiorente. Dall´isolato del comamdo in una finestra illuminata una figura umana enorme osserva attentamente lo scenario. Si nota l´accendersi e spegnersi del sigaro che questa figura tiene in continuazione fra i denti, sicuramente sará il comandante russo che osserva il tutto. Imrovvisamente prende il telefono in mano e da un´ordine con tono secco, rauco e bassissimo al centralinista: collegami col riflettore della torre di controllo, subito! Fatto il collegamento il vocione a dir la veritá eccitato ma imperativo: torna indietro piano col riflettore sul plotone dei condannati a morte. Ancora, ancora, adesso stop! Il faro illumina col suo cerchio di luce 5 o 6 detenuti dove uno dei quali, un tedesco giovane, piú alto degli altri e ben piazzato sta impalato sull´attenti in attesa di ordini. Quello lo voglio da me subito, ordina la voce sempre imperativa, e mi raccomando, raccontare sempre la solita storiella dell´ultimo desiderio prima dell´esecuzione. Il telefono riattacca, il soldato sulla torre da l´informazione al centralino che viene passata all´ufficiale di picchetto. L´ultimo con passo sicuro si avvicina al detenuto tedesco e come se stesse parlandogli in confidenza gli fa cenno di avvicinare l´orecchio: hei tedesco oggi verrai giustiziato ma ti diamo la possibilita´ di soddisfare il tuo ultimo desiderio e ringrazia per l´occasione il comandante. Preso per un braccio da una guardia viene accompagnato quindi al comando dove viene fatto sedere su una panca nel corridoio dell´ufficio comando. Di fronte a lui una porta molto piú alta e larga di tutte le altre con la scritta: comandante Herma. Lui pensa nome strano per un russo, tanto é uguale adesso. Dopo un po´ la porta si apre ed un soldato russo completamente coperto di sangue dato il naso spezzato esce vergognandosi e dolorante con un fazzoletto sulla faccia. Dalla porta del comandante semiaperta una voce incazzatissima e bassissima tuona: ti avvevo avvertito di non tagliarmi quando mi radi idiota, la prossima volta ti stacco la testa con le mie mani, avanti il prossimo! Un soldato russo mingerlino, forse un po´finocchio dato l´andamento si dirige verso l´interno dell´ufficio, il soldato tedesco pensando che l´ordine di entrare fosse rivolto a lui entra pure scontrandosi sulla soglia col soldato russo. Dietro una tenda con una nuvola enorme di fumo di sigaro il vocione: non non parlavo con te tedesco ma col mio servo, accomodati sul divano, aspetta ed osserva. Il servo va dietro la tenda dove data la luce si intravvede che il servo in piedi e´piú basso dell figura del comandante che sta seduto su ono sgabello molto robusto. Si sentono pure dei rumori come se qualcuno stesse limando dell´acciaio. In veritá é il rumore del rasoio che il servo, tremante per la paura di tagliare la faccia, sta passando per la seconda volta sulla barbaccia mattutina del comandante. Finita la rasatura e fatto un massaggio di crema dopobarba, il vocione: ora spalle e schiena ed apri la tenda. Si presenta una figura enorme, inumanamente grossa e pelosissima, seduta sullo sgabello, girata di spalle, dove il servo sta per spennelare la schiena dell´ufficiale gigantesco per inizare la rasatura. I peli sono castani, ricci e densissimi che coprono completamente tutta la schiena, spalle e braccia. Non e´diddicile da immaginare che la peluria scenda copiosa dentro le mutande. Dopo una tirata di sigaro il vocione: di piace il mio retro tedesco? Direi molto peloso, risponde il soldato, il vocione: allore vedrai il resto. Con una manata fa volare il servo contro la parete e quella figura indescrivibile si gira lentamente sul sedere enorme sullo sgabello. Il soldato non crede a cio´che vede. Quel comandante e´una donna enorme, bellissima di faccia ma estremamente marcata sul viso, capelli biondi corti, taglio maschile, sopracciglia marcatissime e ben contornate dove peró si intravvede che i contorni sono pieni di peli che uniscono le due sopra il naso. La barba appena fatta essendo densissima si intravvede e copre compoltamente guance, mento baffi e collo fino a finire con untaglio netto sopra le tettone enormi e sulle basette che essendo foltissime formano un ricciolo enorme sulle guance. Si passa la mano sulla barba appena fatta e accogendosi che il soldato tedesco é a bocca aperta dallo stupore lei con un sorriso catarroso e bassissimo: oh la parte davanti viene rasata domani. Quindi rivolgendosi al servo: e tu continua a radere la schiena senza tagliarmi altrimenti ti stritolo le palle. Lei inchinandosi in avanti verso il soldato: ti piaccio? E mentre si sta accarezzando le tette enormi e pelosissime alza le braccia con le mani dietro la testa incominciando a stirarsi, quindi allarga le gambe lunghissime, muscolosissime e completamente coperte di peloni densi e lunghi. Le ascelle sono due foreste, la fica un indescrivibile ammaso di pelo castano che al centro diventa biondo. Lei incomincia a passarsi la mano sulla vagina di una grandezza spaventosa, passa su e giu per un po´fino a che allargando le labbra e facendo posto fra i peli incomincia a massaggiare il clitoride che e´pure smisurato. Tirate di sigaro sempre in bocca, nervosa e il massaggiare del clitoride, diventa una basturbata vera e propria come fa un maschio. Il clitoride fra il palmo della mano chiusa diventa sempre piú grosso, la fica incomincia a sbavare, la sega continua, le dimensioni ora sono pazzesche pochi uomini hanno un cazzo del genere. La cappella é rossa infuocata dalla lussuria: ed ora osserva tedesco, servo vieni davanti, ma non ho finito la rasatura dice tremante come se sapesse esattamente ció che stá accadendo. Il servo si posiziona, davanti, lei seduta é all´altezza giusta del culo del servo in piedi. Strappa la cintuira di cuoio dei pantaloni con le sue manacce gialle di nicotina, strappa in un colpo pantaloni e mutande, denudando il culetto del servo. Toglie il sigaro dalla bocca tenendolo in mano e infila il dito medio dell´altra in bocca per bagnarlo. Quindi lo passa sul culetto del servo. Il servo peró impaurito stringe il culo. Allora lei esperta cambia lubrifucante. Infila tutta la manaccia enorme dentro la sua caverna lubrificandola. Passa la mano bagnatissima su tutto il culo del servo, massaggiandolo. Il servo sentendo quel viscido calore si rilassa e apre cosí il culo. Esattamente in questo momento con esperto movimento impala col tritoride eretto come uno stendardo il povero servo che emana un urlo straziante. Lei incurante scopa tremendamente facendo sobbalzare il poveraccio come una marionetta senza vita. Per non perdere la preda tenedo il sigaro ormai spento fra i denti afferra con le manacce i fianchi del servo. Lui osserva la stretta tremenda e le unghie lunghissime rosso fuoco di lei. Quindi si alza in piedi sempre tenendo impalato il povero corpo che con le sue mani sbatte indietro ed avanti sul clitoride facendo un rumore come se un tubo d´acqua stesse per esplodere. Il servo sviene ma lei in calore massimo continua ad impalare. Ad un certo momento stacca la preda formando un rumore come uno stappo di bottoglia e tirando un urlo di lussuria catarroso lava il corpo del servo da testa a piedi con litri di sperma. Il tedesco é ranicchiato sul divano ed é venuto nei pantaloni. Lei butta il servo su un lato come fosse un sacco di patate inusabile, quindi con un asciugamano si pulisce i peli della fica innondati di nettare. Si accende noncurante il mozzicone di sigaro e tenendolo fra i denti, mani sui fianchi, gambe divaricate, occhi infuocati dall´orgasmo, clitoride durissimo ed enorme che sembra pompare a vuoto: ti é piaciuto tedesco? Lui fa segno di si con la testa anche perché gli mancano le parole. Bene allora continua perche´ sto cominciando propiro adesso ad eccitarmi. Col dito indice gli fa cenno di avvicinarsi. Lei e´ora in piedi a gambe divaricate, stivali neri d´ordinanza e completamente nuda con la schiena ancora insaponata. E´alta 2 metri e 20 e pesa 175 chili, tutto muscoli.........e pelo. Una visione paurosa ma eccitante nello stesso tempo. Lei fa cenno di sedersi su una sedia essendo cosí il tedesco all´altezza giusta del clitoride. Gli prende la testa con le manacce ed avvicina la bocca da fuoco sulla bocca del tedesco. Lui peró fa resistenza e tiene la bocca chiusa. Lei senza esitare gli agguanta con le mani le spalle e incomincia a stringerle come una morsa d´acciaio e tirandole verso l´indietro come volesse spezzare il tedesco in due. Il dolore e´inumano quindi il tedesco urlante apre la bocca. Lei entra poderosa e senza pietá col clitoride arrivando fino alla gola. Lui fa cenni di vomito, ma lei tenendolo con le mani sulle spalle scopa facendosi fare un pompino pazzesco, ma anche nel caso dovesse mordere pronta a spezzarlo in due come fosse una particola. Spruzzate enormi di lei. Il liquido é talmente tanto che lui non riesce ad ingoiare e vomita. Lei noncurante gli getta l´asciugameno ancora bagnato dalla scopata precende in modo si possa asciugare e prendere cosí fiato. Ora facciamo colazione, dobbiamo rinforzarci per finalmente poter scopare come si deve, prima peró sotto la doccia. Entrati tutti e due in una doccia enorme, fatta su misura per lei incominciano a lavarsi l´un con l´altra. Lui prende coraggio e gli fa una domanda speciale: Ma sei una donna o un uomo'? Lei prendendolo sotto le ascelle lo solleva portandoselo alla bocca che ancora puzza di sigaro: tutti e due idiota, non te ne sei accorto? Non hai visto come mi chiamo? Lui : si, Herma. Cosa pensi vuol dire Herma, idiota? Herma sta per hermaphrodite. Ha dice lui sei tutti e due. Lei lasciando un sorriso cavernoso e sarcastico, fino ad ora hai visto l´uomo, dopo la colazione vedrai la donna ed all fine il comandante. Lui non capisce esattamente cosa vuol dire ma fa finta di aver capito. Escono dalla doccia e lui salito sullo sgabello la sta sciugando assaporando tutto il corpo gigantesco pieno di peli. Arrivato all fica entra con un dito ma si accorge che é una cosa ridicola, quindi entra con due con tre e alla fine con tutta la mano fino a metá avanmbraccio. Lei: e´calda?, ti piace tedesco?. Il clitoride ricresce spaventosamente, lui fa per estrarre il pugno dalla fica ma lei stringe i muscoli vaginali con talmente tanta pressione da imprigionare senza possibilitá di scampo la mano del tedesco. Con voca bassissima ed in calore: fammi una sega. L´uomo con una mano imprigionata e´l´altra piena con quel mazzo duirissimo manda in calore enorme l´ufficiale. Lei incomincia a massaggiare coi suoi muscoli vaginali il pugno facendo impazzire il tedesco. Lei si abbassa per arrivare all´altezza dell´uomo gli prende con una mano cazzo e palle contemporaneamente e con l´altra gli infila un dito dentro il culo. Sculettate dei due pazzeschi che finiscono con litri di sperma di lei e spruzzate di lui. Non resta che farsi un´altra doccia. Quindi una colazione enorme per rifocillarsi. Infilandosi un panino imbottito intero in bocca e masticando prende il telefono: non voglio essere disturbata per nessun motivo, quando sará il momento del trasporto avviso io. Il soldato continua a far colazione anche perché erano settimane che non solo non sacopava ma anche che non mangiava. Lei tira un rutto spaventoso, si mette il mozzicone in bocca ma si accorge che e´troppo piccolo. Lo guarda, lo contolla e decide di finirlo, non pero´accendendolo ma mangiandolo con gusto. Il soldato osservando la scena quasi vomita, ma lei essendo abituata a mangiare i mozziconi non ci fa caso. Quindi si beve mezza bottiglia di wodka per sciaquarsi la bocca dal tabacco, prende per un braccio il tedesco e quasi facendolo volare se lo porta a letto. Ora facciamo sul serio dice lei con tono quasi ambiguo. Osserva dice lei. Si butta sul letto si sdraia, si stira come una leonessa in calore ed incomincia a massaggiare da sola quel corpo inumano. I capezzoli sono lunghi e grossi come cetrioli e circondati da peloni molto lunghi. Il clitoride diritto come un palo della luce vibra a salta su e giu. Apri il casseto ordina lei. Lui apre e vede un vibratore di minimo 35 cm e grosso come un bottiglione da due litri. Dammelo. Pensi possa entrare tutto dentro? Lui fa cenno che non ci crede. Lei prende l´arnese in mano lo bagna con la lingua con movimento da ninfomane, quindi senza esitare lo infila completamente dentro la fica fascendolo sparire. Con movimenti di utero senza toccarlo lo sputa fuori avanti e indietro senza toccarlo, riesce perfino con l´aiuto d i suoi muscoli a farlo girare su se stesso. Ora tiralo fuori. Lui obbedisce. Lei a gambe larghe con le mani sotto la testa sul cuscino, sigaro in bocca: incomincia. Lui nel momento che lei lo sputa a meta fuori, lo prende con due mani e lo estrae. Impossibile pero´lei lo risucchia facendolo sparire nella caverna e portandosi anche le mani tel tedesco,. Lui incredulo cerca di estrare. Il massagiatore é ormai dentro la morsa mortale , inestraibile. Lui suda per estrarre ma senza successo. Hai capito adesso che tipo di fica io possiedo tedesco? Lui tremante non dall´eccitazione ma dalla paura fa cenno di si. Ora ti mostro un´altra mia qualitá. Estrae il vibratore bagnatissimo e senza indugiare alza il bacino aiutandosi con le ginocchia mostrando cosí in orifizio di culo enorme circondato da una foresta di peli. Senza indugio penetra l´orifizio col massaggiatore fino a farlo completamente sparire. Quei 35 cm di materiale sono dileguati nel nulla. Lei abbassa il culo e come fosse successo niente, da un a tierata rilassante ad un nuovo sigaro. Dopo parecchio tempo che sembra quasi avesse dimenticato di avere quell´arnese dentro le viscere: ora osserva tedesco. Si mette a carponi con il culone peloso di fronte allo specchio dell´armadio che sta a minimo tre metri di distanza. Il vibratore fuoriesce, lei dice uno, quindi rientra, fuoriesce, due e rientra, qualche secondo di suspence e tre, il vibratore sputato dai muscoli del culo parte come un missile e va a distruggere lo specchio dell´armadio. Hai visto che culo possiedo tedesco ora? Lui tremante percependo cosa potrebbe succedere fa segno di si. Ora inculami tedesco. Lei apre aiutandosi con le mani le chiappe pelose si succhia cazzo e palle del tedesco che incomincia a scopare disperatamente. Lei: batti ,batti di piú, entra di piú. Lei mette le mani indietro agguanta i polsi del tedesco e come volesse farlo entrare di piu´se lo tira verso di se. Il tedesco non ce la fa piú e si affloscia. Lei in calore massimo, finisci col massaggiatore, idiota. Lui lo infila ed entrando anche con le mani la manda in calore massimo. Lei si masturba il clitoride che ha preso dimensioni spaventose. Lei si gira tenendo immagazzinato il vibratore nel culo allarga le gambe ed incazzatissima: scopami. Lui obbedisce, anche perché non ha scampo, entra con cazzo e palle, ma non sente pareti. Entra anche con le mani, ma lei ne estrae una e la mette sul clitoride costringendolo cosí a fargli contemporaneamente anche una sega. Infatti l´azione fa effetto, la fica incomincia a massagiare ed a imprigionare diventando strettissima. Lei stringe sempre piú lui è ormai incastrato, lei stringe, lui fa per allontanarsi aiutandosi come puó con le braccia puntate sulle tettone, lei col suo tono baritonale , ride catarrosa, lo incastra anche con i muscoli mortale delle gambe stringendoselo contro di se. Lui si arcua dal dolore, diventa rosso in faccia, lei sempre con le mani dietro la testa, sigaro fra i denti, stringe sempre di piú, gambe ed utero. Primi scricchiolii di costole rotte, sangue esce dal naso data la pressione enorme, sangue esce anche dalla fica, il cazzo é scoppiato. Lei estrae il sigaro con una mano e con l´altra si scola il resto della wodka. Rimette il sigaro in bocca portandoselo su un lato. Sempre tenendo la presa incomincia ora a pressare sul serio. Lei ansima dalla lussuria. Ormai il cazzo é fracellato ridotto a carne macinata. Le gambe stringono senza pietá. Sangue dalla bocca e dalle orecchie. Lui osserva con le ultime forze, quasi chiedendo pietá, la faccia sadica di lei dove nel frattempo la barba ha ricominciato a crescere. Lei esattamente in questo momento stringe mortalmente il tedesco freacassandogli tutte le anteriora. Sangue dappertutto, ormai il cadavere é inerme. Lei viene copiosamente urlando in calore massimo. La fica ed il culo sono in pressione massima, accorgendosi cosí che il massaggiatore era rimasto dentro il culo. Si rilassa, butta il cadavere insanguinato ad un lato del letto, estrae il vibratore, si rilassa sul letto tirando vigorosamente boccate enormi di fumo. Ora non solo é soddisfatta ma ha anche fatto il suo dovere di comandante giustuziere, risparmiando cosí anche i proiettili per l´esecuzione. Prende il telefono: portare via il giustiziato. Essendo piena di sangue del tedesco e bagnata completamente da testa a piedi va in doccia e canterellando si fa la barba. Mentre si insapona va all finestra ancora nuda, abbassandosi osserva la piazza d´armi per scrutare qualche nuovo giustiziato. Il clitoride é sempre indurito e sul momento fa da attaccapanni per l´asciugamano. Passa una mano sopra il culo e si accorge che il servo non aveva teminato la rasatura della schiena. Urlante lo chiama ed ordina di continuare. Idiota pensavi mi ero dimenticata, ora per punizione invece della libera uscita finita la schiena incominci col davanti. Sicuramente la libera uscita salta perche´radere a dovere quel gigante é una cosa da diverse ore. Sempre che non si decida di tenere il servo impegnato anche di notte impalandolo fino allo spasimo.