Una domestica é assolutamente necessaria. Un piccolo imprenditore del Veneto come tanti altri si lamenta della crisi anche se in realtá vive abbastanza agiatamente. Antica villa veneta in periferia, casa al mare, chalet in montagna, Mercedes personale insomma stá bene e potrebbe vivere contento a beato. Anche lui peró come tutti ha un grosso problema. Il suo unico figlio. Naturalmente viziato al massimo, fannullone, senza iniziativa e sopratutto disinteressato nel finire al piú presto l´univarsitá in quanto c´é sempre il papá che paga. Una fine settimana come sempre la coppia va a visitare il figlio a Padova dove dovrebbe studiare medicina. Ennesima predica del padre che gli promette di tagliargli i viveri se non cambia ed ennesimo collasso della madre nel vedere l´appartamento, anzi il villino, ridotto come se fosse un deposito di rifiuti. Tornando a casa la coppia decide di organizzargli una domestica a tempo pieno in modo che almeno sotto il punto di vista vita privata tutto funzioni a dovere. La madre telefona ad una agenzia raccomantagli da un´amica intima cercando cosí di assumere una donna di servizio. Al telefono:..... e mi raccomando oltre che pulita ed onesta che abbia pure il polso duro con mio figlio perché non ha niente in testa oltre che a divertirsi, anche se non é giovine fa niente basta che sia laboriosa e con esperienza. La direttrice dell´agenzia la rassicura che ha proprio libera una domestica tagliata su misura, anzi oltre misura da inviare al piú presto possibile. Al mezzogiorno del giorno dopo suona il campanello del villino del figlio. Naturalmente ancora sbronzo della nottata precedente che assolutamente non sente niente anzi si rigira e continua a dormire. Altre due suonate lunghe e nervose ma nessuna risposta. Poi finalmente un po´di pace per continuare a dormire. Un boato squassante seguito da una voce simile ad un tuono: "il signorino non ha sentito niente naturalmente obbligandomi cosí di scardinare porta e portone". Il giovane stravolto da quel vocione da baritono vedendo nella penombra della stanza una figura inumana, spaventato si copre la testa con la coperta come per nascondersi. Improvvisamente si sente sollevato dai piedi del letto e scosso come se ci fosse un terremoto. Accende la lampada del comodino e ció che vede preferirebbe fosse un incubo invece che la realtá. Davanti al letto una montagna umana da 2 metri e 10 e forse 2 quintali. Un donnone con un cappello tirolese con un enorme loden come cappotto. "Allora vogliamo svegliarci con le buone" sempre tenedo il letto sollevato ad un metro da terra con una manaccia e con l´altra accompagnando un enorme sigaro alle labbra carnose. "si si ma mi metta a terra, ma chi é lei? Un sogno o unincubo?" "nessuno die due sono la tua nuova cameriera che da addesso ti metterá in riga come ho fatto con altre centinaia di pigroni fannulloni come té. Cervcando di cambiare tono ma non timbro di voce si presenta. " Mi chiamo Gudrum, vengo dal Süd Tirol, ho 43 anni, vedova, 2 metri e 15, peso 198 chili, scarpe 49 e quanto alla mia forza avrai parecchie occasioni per fartene un concetto.Ho esperienza come contadina, governante, donna di servizio ma soprattutto come guardiana giudiziaria e le mie referenze sono le centinaia di detenuti che ho mandato a pezzi al pronto soccorso. Ridacchiata sarcastica accompagnata da una fortissima tirata di sigaro puzzolentissimo. "ora il dovere e magari dopo anche il piacere" Fa volare le lenzuola, piglia con le sue manacce il giovane, lo solleva e tenendolo in braccio come fosse un neonato lo sbatte sotto la doccia. "ma aspetti che mi levo il pigiama" "a questo ci penso io" strappadoglielo da dosso con le sue manacce e parlando con il sigaro fra i denti: "tanto non ti servirá piú, in futuro il signorino dormirá nudo, piú igenico e salutare. Lei si leva il loden da dosso e ci´che vede viene seguito da un tremolio di terrore. Lei pensa che sia perché il giovane ha freddo ma il motivo é un´altro, la sua presenza fisica. Vestita con un tipico completo tirolese con maniche a bombé, scarpacce da montanaro e un collare stretto al collo di velluto nero con una madaglia. Se non fosse per due tettone mastodontiche e il vestito femminile potrebbe essere un artigliere da montagna. Faccia dura ma bellissima, enorme, senza una ruga con due guance rosse dal sole di montagna, tutta la faccia é coperta da una barba densissima, scura ma rasata. Le sopracciglia sono fortissime e anche se rasate tra gli occhi si nota che sarebbero unite. Le narici sono piiene di peli scuri ma tagliati e qualche pelo esce dalle orecchie. Capelli biondo castani che lunghissimi e forti formano una treccia arrotolata sopra la testa. Le tettone scollatissime fanno intravvedere dei peli rasati male al centro ma il resto rasato alla perfezione anche se si vede lo stesso l´ombra. Le mani sembrano pale, le unghie fortissime e curve come artigli, i muscoli sono da scaricatore di porto. Pelacci lunghissimi che coprono completamente tutte le braccia e dorso delle mani comprese. Un cinturone enorme e strettissimo fa intravvedere un torace olimpionico ed ad ogni respiro sembra esplodere assieme ai bottoni del vestito. Ha calze bianche trasparenti che peró sembrano nere dalla massa enorme di peli che coprono completamente le gambe. Prende la doccia e l´appende sopra la testa del giovane che vede le ascelle piú pelose e sudate del mondo. Emanano un odore simile ad un cavallo sudato e voglia di sesso arretratissima. Incomincia a lavare il giovane cantarellando in tedesco tenendo il sigaro fra i dentacci ingialliti. " Oh il piccolino ha il cazzetto piú piccolo del mio" dice ridacchiando. Provvederemo anche a questo. Gli getta l´asciugamano, "asciugati " gli ordina, facendo gorgogliare il catarro tipico del fumatore accanito. "fra 10 minuti la colazione sará pronta."Il giovane stravolto obbedisce e si dirige verso la cucina. Sul tavolo caffelatte, toast marmellata e burro per lui e per lei, una forma di pane tirolese da forse due chili, un grosso pollo allo spiedo che preventivamente si é portata, una decina di wurstel e un boccale di birra da litro accompagnato da altre 4 bottiglie come riserva. Spegne il mozzicone di sigaro con le dita e non vedendo il portacenere lo ingoia. "scusa mail finale del sigaro é il migliore" Sciaqua la bocca con un litro di birra con una tirata, riempie il boccale e con un rutto tremedo, puzzolentissimo di sigaro e birra, Sposta la sedia all´indietro, scricchiolante, si mette a suo agio ed incomincia cosí la piccola colazione. Al giovane é passata la fame e sposta il cibo menbtre fa per alzarsi. Lei alza una manaccia, lo prende per il cravattino sempre da seduta e parlando e sputando assieme: "quando ti devi alzare lo dico io, mangia" Al giovane non resta che obbedire. Finito la piccola colazione la gigantessa tira un ennesimo ruto tipo boato con le ginocchia che sono piú alte del tavolo, scaraventa lo stesso in avanti per alzarsi. Il povero studente viene scaraventato sedia compresa all´indietro andando a sbattere contro un mobile della cucina. Semisvenuto a terra sembra quasi morto. Lei senza curarsi troppo dell´accaduto si alza pian piano in tutta la sua altezza e mettendo le mani dietro la testa tira una tossita catarrosa il che significa che deve arrivare un nuovo sigaro per digerire. Non si é ancora lavata, suda come una cagna in calore e le foreste di pelacci delle ascelle sono attaccaticce dal sudore pestifero. Il giovane osserva quell´immagine mastodontica che si sta stirando con sigaro fra i denti, ingrossando tutti i muscoli che possiede. Con la forza emessa dal suo corpo portebbe spostare un armadio pieno a sei porte. Il giovane osserva con un occhio aperto facendo peró finta di essere svenuto. A quasto punto non capisce perché il suo cazzo diventa rigido. La domestica espertissima se ne accorge, noncurante lo prende sotto le ascelle e se lo solleva col cazzo duro fino alla faccia. Come per incoraggiarlo a rinvenire strofina la sua barbaccia sulle mutande provocando un rumore simile a quello di una raspa. "Il poverino si é fatto male?" dice lei con tono apparentemente conprensivo. "no fa niente mi devo solo abituare, per me ora é tutto nuovo. Dicendo questo allaga le mutande di sperma. Lei se lo strofina sulle tettone asciugandolo. Lui sospeso ancora all´aria mancandogli le forze, pendolante, sembra un pupazzo di stoffa. Lei lo scuote piú volte con la sua manacce: "ed ora all´universitá. Non dimenticare che saró continuamente informata di ció che farai in quanto la professoressa di tedesco é´una mia conoscente ed é originaria del mio stesso paese. Lo studente si veste e fá per uscire in direzione dell´universitá. Lei nel corridoio con la testa che tocca il soffitto, gambe divericate, pugni sui fianchi, sigaro in bocca, vestaglia da domestica minimo cinque misure piú piccolo, senza maniche tette all´infuori in quanto i bottoni sono saltati, corta fino alle mutandone da contadina, mostrando tutto il suo corpo forestale e con tono di rimprovero: "non dimentichi niente?""penso di no" risponde il giovane un po´preoccupato. " e il bacino del saluto?" Lui impalato non riesce a capire. Lei si dirige verso di lui, gli mette una mano fra le gambe, lo solleva come se non pesasse, infila il sigaro acceso fra le tettone spegnendolo, l´altra mano sulla nucca e con la bocca ancora piena di fumo gli infila la linguaccia puzzolente dentro l´esofago. Lui quasi asfissiato cerca di evitare ma la morsa della gigantessa é d´acciaio, nessuna possibiltá di scampo. Un bacio lunghissimo dove lei lo rienpie di saliva che nello stesso tempo risucchia. É espertissima, o faceva la puttana o ha un pratica enorme. Dopo un po´di schifo il giovane incomincia a godere e sculatta dimenandosi sulla mano della gigantessa. Mentre stá quasi per venire, lei interrompe, forse di proposito, gli strofina la barba sulle labbra facendogliele bruciare dal dolore, lo rimette a terra: "ora puoi andare, ci rivedremo stasera per la cena che sará leggera e sostanziosa. Lui saluta con le gambe un po´tremanti e si allontana. La giornata dello studente é diversa dal solito, non riesce ancora a rendersi conto se é stato il tutto un sogno o era la pura realtá. Lei avendo a disposizione piú che un alloggio, un letamaio, fra un sigaro e l´altro accompagnati da parecchie birre, pulisce tutta la casa a dovere. Non solo ma sposta completamente tutti i mobili, uguali quanto grandi o piccoli per dargli una posiziona che lei ritiene giusta. Verso il pomeriggio il grosso del lavoro é fatto, si butta sul divano a peso morto, distruggendo parecchie molle. A gambe larghe come per arieggiare la piú grande voraggine del mondo, si accende un sigaro e si scola alcune birre. Non é stanca perché l´appartamento per il suo gusto e forza poteva essere anche dieci volte piú grosso, anzi si sente a suo agio, tira un´enorme ruttata e senza pensarci incomincia a far posto fra la montagna di pelo della fica. La massagia abilmentee lentamente. Incomincia ad ansimare facendo gorgogliare chili di catarro. Improvvisamente esce un qualcosa di duro, vibrante ed arrossato. Ovviamente e donna sotto tutti gli aspetti, ma l´enorme quantitá di ormoni maschili si sono dimostrati efficaci non solo nel fisico, nella peluria e nei muscoli ma anche nel clitoride. Ora é talmente grosso da potergli fare una sega con la sua manaccia. Ha raggiunto la misura ottimale, 25 cm e 8 di circonferenza. Ora lei strofina , rudemente con forza, stira le gambe, fa volare il pesante tavolo del soggiorno, si stira all´indietro, il divano scricchiola, sembra non farcela a sorreggere tanta potenza. Un urlo di spasimo e lei sprurzza dalla fica litri di sperma liquido ed odorante di sesso. La stanza puzza come un casino di periferia. Lei ansimante si accende un sigaro che tiene in bocca senza spostarlo. Pian piano si addormenta. Il sigaro cade dalle labbra e si va incastrare fra le tettone producendo un odore di peli bruciati ma anche spegnendosi. Ora russa soddisfatta. Se ci fosse la televisione accesa a tutto volune lei la coprirebbe col suo russare. Essendo il tardo pomeriggio il giovane entra. Lei dorme profondamente e non si accorge di nulla. Il giovane vedendo la scena impallidisce dallo stupore. Cammina sopra lo sperma che ha allagato pavimento e tavolo ed ansimante osserva la cosa piú strana della sua vita. Un fica enorme, ci passerebbero 4 pugni, una montagna di pelo bagnatissimo che va da fianco a fiaco, si inoltra verso il culo e si allunga fino alle tette. I capezzoli sono gonfi , rigidi, grossi come due pollici del piede. Il clitoride si é ritirato ma non del tutto, sará forse 15 cm. Il giovane senza pensarci come fosse piú forte di lui incomincia a farli una sega. Lei smette di russare ma semiaddormentata ora ansima. Riprende le misure d´attacco. Lui é intento a strofinare per vedere fino a che misura arriva, forse curiositá del futuro medico. Lei si sveglia, lui non se ne aggorge. Lei improvvisamente afferra con le sue manacce la testa del giovane e se la porta allo stendardo. Lui chiude la bocca a forza. Lei incastra fra le labbra di lui quella sbarra d´acciaio costringendolo ad aprire. Lei presa dalla lussuria infila completamente il tutto in gola. Incomincia a scopargli le tonsille. Lui disperato si dimena senza possibilitá di scampo. Lei sbatte la testa di lui su e giu. Ora lui sta quasi per scoppiare, lei vedendo che sta per impallidire sofferente si impegna per far terminare la situazione. Si concentra ed emana amncora una volta litri di sperma con un rumore quasi squassante. Il liquido trabocca dalla bocca di lui e si sparge su tutta la faccia e petto dello studente. Lei lo estae, lo butta a lato, si accende il sigaro che si trovava tra le tette: "e bravo lo studentello, hai voluto ringraziarmi delle pulizie fatte a modo tuo, bene ti devo confessare che ció che hai visto ora per me é una necessitá giornaliera, anzi un quarto dewlla necessitá, naturalmente al fine settimana molto di piú in quanto abbiamo piú tempo a disposizione. Improvvisamente con uno scatto da centrocampista si alza in tutta la sua maestositá: ed ora la cena, tu vai a farti la doccia, io non mi lavo perché adoro l´odore di sesso. Dopo un po´di tempo lei entra nel bagno: "la cena é pronta, asciugati". Lui "fra 10 muinuti" lei impaziente spegne la doccia, lo avvolge in un grosso asciugamano, se lo mette in braccio come fosse un bambino ed incomincia ad asciugarlo. Lo adagia sul letto, apre lásciugamano ed incomincia a spalmarlo di borotalco facendo particolarmente attenzione al pube. Il giovane si sente improvvisamente come in un senso di benessere assoluto e incomincia a stirarsi ed ad accarezzare le potrenti e pelosissime bracccia della cameriera. Il cazzetto si indurisce, lei con il palmo della sua manaccia copre completamente cazzo, palle e pancia facendo un po di pressione come per calmare l´indurimento: " niente pensieri strani, ora a tavola." lo prende nudo com´era in braccio e lo porta a tavola sedendolo. "Ma la sedia é fredda" reclama il giovane. "bene ora riscaldiamo il sederino". Lei si mette dietro la sedia, lo solleva con le sue mani da sotto le ascelle, porta il culetto all´altezza della sua faccia che col passare della giornata e diventata pelosissima ed ispida ed incomincia a strofinare con la barba il culo dello studente fino al punto che diventa rosso come un peperone ed infuocato. Lui urla dal bruciore implorando di fermarsi. "bene ora il culetto si é riscaldato, gli da un bacino sulle chiappe e lo risiede. Il pasto dello studente consiste in un brodino caldo con spätzle, due fettine di arrosto di maiale con crauti, frutta ed un bicchiere di latte. "Mangiando bevo sempre vino" esclama nervoso lo studente. "da oggi dimenticalo, solo vita sana". Nel frattempo lei si fa una terrina da famiglia di spaghetti piccantissimi, una porzione di arrosto e crauti minimo dieci volte superiore a quella del giovane, cinque mele e sei litri di birra. Particolare interessante durante tutto il pasto non smette mai di dare delle tirate enormi di sigaro. Lei finisce prima del giovane, va a prendere una bottiglia di schnaps a 60 gradi di alcool e ne scola la meta a garganella come digestivo il tutto serguito da una ruttata pazzesca e lunghissima. Il giovane per paura di chissá che punizione fa finta di niente. Finito il sigaro, lo spegne come sempre con le dita ed ingoia masticando con piacere il mozzicone. "il signorino ha finito? Bene ora a nanna." "ma é presto fuori fa ancora chiaro, voglio guardare la televisione.""niente storie a letto presto di sera e alzarsi presto di mattina" "mi sembra di essere al militare" risponde incazzato il giovane. Lei trascinando all´indietro la sedia che sembra sfasciarsi in ogni momento, si alza incazzatissima, con una mano gli agguanta il torace, lo solleva, con láltra gli stritola le guance e con la sua bocca puzzolente davanti a quella del giovane "quí gli ordini gli dó solo io. Lo porta in camera, fa volare le coperte e lo sbatte sul letto. Gli pressa con forza con le sue manacce le spalle sul lenzuolo, lo osserva incazzatissima, si lecca le labbra ancorea impiastrate dalla cena ed improvvisamente gli da un delicato ma grattante bacino sulla fronte dicendo: "gute nacht liebling". Esce e spegne la luce. Si butta sul divano che ormai é distrutto e tocca gia il pavimento con la base, si accende l´ennesimo sigaro, accende la televisione e si scola a garganella l´altra metá dello schnaps allargendo le gambacce per ventilare la caverna. Il giovane ovviamente non riesce a dormire ma non ha il coraggio di alzarsi. Dopo qualche ora la gigantessa va a letto dove ha organizzato un tavolino con cuscino davanti allo stesso per poter appoggiare i piedi mentre dorme. Quindi si libera la treccia mostrando die fortissimi capelli neri, lunghi fino all´inizio del sedere, forti e robusti come fil di ferro. Su struscia la barba che ormai e´scurissima e lunga, si passa la mano sulla fica come per calmarla, va davanti allo specchio, si inginocchia per poter vedersi in faccia, si guarda i denti gialli e pieni di pezzi di tabacco. Ora nuda com´é sembra una dea greca, un´enorme massa umana, enorme massa di muscoli e peli dappertutto come un gorilla. Si leva il collare divelluto ed osserva sospirando la medaglia con l´effige del marito morto d´infarto qualche anno prima. La cronaca diceva che il marito era un montanaro gigantesco robusto e fortissimo che peró dopo tre anni di matrimonio non ha resistito alle scopate giornaliere della moglie rimanendo un giorno cosí stavolto sotto la montagna di muscoli della moglie. L´improvvisa morte dell´amato marito ha scombussolato ormonalmente tutto il corpo producendo una massa enorme di testosterone dandogli cosí le sembianza attuali. La mancanza di cazzo col passare del tempo l´ha trasformata in una ninfomane disperata di sesso. La poveraccia é costretta cosí a masturbarsi piú volte al giorno diventando cosí sempre piú esperta. Adagia con cua il collare si mette a letto, la rete tocca il pavimento dato il peso inumano di lei. Allerga le braccia toccando cosí con le mani il pavimento a distanza di un metro dall letto. Allarga le gambe ed incomincia a russare come una segeria. Ormai é notte ed il giovane pensando alla strana giornata passata non riesce a dormire. Decide di alzarsi per andare in cucina a bere qualcosa. Dal rumore prodotto la gigantessa si sveglia ed incazzatissima con voce tonante:" non ti sei ancora addormentato?" " no perché ho freddo" dice cercando di scusarsi. "Vieni da me scemo che ci penso io a riscaldarti". Lui obbedisce ma é nervoso non sapendo cosa succede. Lui entra, lei va volare le coperte, a gambe large e braccia stese con le tettone che data la massa si adagiano sui lati formando un canion peloso, "monta sopra di me" ordina. Lui obbedisce e si arrampica su quel corpo enorme. Lei lo imprigiona con le coscie muscolose, lo abbraccia schiacciandolo tra le tettone e senza dargli possibilita di movimento incomincia a respirare facendolo sobbalzare come fosse su una barca col mare mosso. Quella forza, quel calore, quella massa di peli e l´odore di sudore unito a quello del sesso emanato dalle ascelle e fica di lei mandano il giovane al settimo cielo. Il cazzetto diventa un cazzo ed incomincia a sbaciucchiarla nel mezzo delle tette massagiando i capezzoli pelosi di lei che nel frattempo sono grossissimi e vibranti. Lei incomincia ad ansimare e lo accarezza sulla schiena e sulle chiappe del culetto. Lui con il cazzo indurito all´altezza dell´ombelico peloso di lei. Incomincia a sculettare, sta scopando l´enorme ombelico della gigantessa. Lei con un movimento privo di colpositá e prevenzione incomincia a massaggiare col suo dito medio il buco del deretano del giovane, sempre piú e sempre piú profondamente, Il suo dito medio e simile ad un cazzo enorme come dimensioni e provoca un certo bruciore al giovane che incomincia a lamentarsi. Lei lo estrae se lo infila dentro la caverna ormai bagnatissima e lubrificata e glielo riinfila questa volta completamente dentro il culetto del giovane sverginandolo. Il giovane urla ma lei continua inprigionandolo con la sua forza inumana. Ora incomincia anche lei a sculettare ed il clitoride assume le misura di battaglia. Se lo strofina fra le chiappe del culo del giovane facendosi cosí una spece di sega. Al giovane fa piacere sentire quell´arnese durissimo e caldo strofinarsi sul suo culo. "ora ti distruggo, sei mio, anche se non ti va" Lei lo prende sotto le ascelle, lo radrizza, lo posta col culo sopra la punta del clitoride vibrante e senzta pietá furiosamente lo inpala, squartandogli tutto ció che trova al suo passaggio. Il giovane urla, il sangue si mescola allo sperma di lei, un liquido oleoso e rossastro allage il culo diu lui e la pancia della gigantessa. Lei é in calore massimo, sbava dalla bocca, scopa senza pietá finché esplode con un boato accompagnato da litri di sperma. Il giovane si affloscia distrutto e dolente, lei rimane incastrata dentro il culo ma ferma aspettando che il clitoride si ritiri da solo. Infatti dopo qualche minuto che ha mantenuto a forza il giovane incastrato, il clitoride ritorna alle dimensioni di riposo vale a dire cinque centimetri. Al giovane sembra che il mondo gli cada addosso dallo stremo e dolore. Lei lo osserva, é quasi svenuto. Lo eastrae da quella carneficina e si porta il culo allagato sulla bocca. Con amore e curatezza cercando di non grattarlo con la barba lo sta pulendo con la sua linguaccia e cerca di riapacificare l´orifizio con abilissimi tocchi di lingua. Per il giovane questo é il momento piú bello dell´ultima mezzora di strapazzi e martirio. "Con tono amoroso e bassissimo di voce" Ormai abbiamo rotto il ghiaccio liebling, in futuro sará tutto piú wunderbar." Lei se lo adagio sul lato con la testa tra la tettona e la pelosissima ascella sudante, lo avvolge amorosamente col forte braccio, con l´altra mano gli massagia amorosamente il cazzeto il tutto mentre fuma rilassata un nuovo sigaro passandoselo da un lato all´altro della bocca. Dopo un po´lui si addormenta beato noncurante del rumore assordante delle russate di lei. In quella posizione si sente svegliato da un bacio puzzolente e grattantissimo ma anche delicato e amoroso. "é ora di alzarsi liebling, hai dormito bene? "magnificamente" Ti brucia ancora il culetto? Un po´ ma se ci penso é stato bello" "un proverbio tedesco dice: l´esercizio fa il mastro" Ora vai a farti una doccia ed io mi preparo per la giornata" "ho un desiderio" dice lui, "posso lavarti io? Ed osservarti mentre ti fai la barba? Mi piacerebbe un mondo" "va bene liebling andiamo al bagno. C´é peró un problema, la doccia é troppo bassa e la vasca da bagno troppo piccola, come faciamo?""ho un´idea m´inginocchio dentro la vasca e tu mi lavi, va bene? Il giovane prende una sedia e sale. Lei in ginocchio e lui sopra la sedia in piedi, sono quasi all´altezza giusta. Lei entra nella vasca ma le due ginocchia non passano, mette cosí una dentro ed una fuori della vasca. Lui incomincia ad insaponare e ad lavare quella specie di tir. Alterna il tutto con bacini e strisciate di barba. Il cazzetto indurisce ed esplode, ma con il corpo pieno di schiuma lei non se ne accorge. Ora l´asciuga, prende il fon e gli asciuga la montagna di capelli. Per scherzo gli asciuga col fon anche la foresta della fica e delle ascelle. Lei si diverde e ridono assieme. Ora ti osservo mentre ti fai la barba. Lei si inginocchia davanti il lavandino per arrivare cosí all´altezza dello specchio ma nonostante ció deve inchinarsi per potersi vedere. Si insapona il viso, collo fino al decolté. La prima passata di rasoio é un lavoraccio in quanto la barba e´troppa e troppo densa. La seconda passata e la terza vanno gia meglio. Ora é liscia, non gratta piú ma l´ombra nera si vede sempre. Copra con una quantitá di cerone il tutto cercando cosí di mimetizzare, ora l´ombra della barba non si vede piú ma la pelle é come piena di piccoli crateri. Si mette la vestaglia piú volte riparata data la massa che deve contenere e solito rituale della colazione. Passano i giorni. Sará la vita sana, il mangiare accurato e non il solito Mc Donald, sará le continue svuotate di sperma che lei pretende, insomma il giovane sembra un´altro, pulito, sano perfino all´universitá da ottimi risultati. Il padre felicissimo del cambiamento vuole assolutamente incontrare di persona la cameriera per congratularsi. Il figlio un po´ nervoso avverte la gigantessa che il padre é un pó all´antica, ci tiene alla presenza e alle buone maniere. Lei un po´nervosa dapprima ma promette di far del suo meglio. Il giorno della visita il figlio non é presente. Lei si ordina alla perfezione, mette l´abito tradizionale con calze di lana bianche cosí i peli delle gambe non si vedono. Si é rasa completamente le braccia fino al finale delle maniche, lo stesso con il decolté, insomma ha rasato tutto ció che non viene coperto da indumenti. Ha cercato per quel giorno di non fumare anzi ha ventilato al massimo tutta la casa per levare l´odore di sigaro. Si é pulita piú volte i denti e svuotato un´intera bittiglia di Odol. Ció che non puó cambiare é peró il suo corpo gigantesco. Il campanello suona "chi é?" risponde il donnone forzando la voce al massimo per sembrare femminile. "sono il padre". Come il distinto signore vede quel gigante sembra gli manchino le forze e stá per stramazzare. Lei pronta lo prende e lo tiene sollevato. "Si sente male?" "no no solo un po stupito" Lei lo interrompe "lo so sono un po´differente dalle altre donne, si accomodi. Gli offre un caffé ed il signore la osserva stupito in continuazione. "Lei si sente un po´inbarazzata. "posso fumare "domanda il padre e fa per offrirgli una sigaretta. "veramente non fumo sigarette ma se non le da disturbo fumerei come d´abitudine. "faccia pure" Infila una mano tra le tettone ed estrae un grosso sigaro. Pensando di non stupire il signore lo estrae peró lentamente attraverso il canion delle tette. Il padre non meno maiale del figlio subito pensa al suo cazzo nella stessa posizione del sigaro. Si sposta un po´sul sedere come per sistemare il suo pube che sta incominciando a sentire qualcosa. Si alza dalla poltrona e si dirige verso il divano dove siede lei, una poltrona per lei sarebbe come se una portaerei volesse passare per un ruscello. 1.Fa per accendergli il sigaro, ma é un po´tremante dall´eccitazione. Lei afferra con le sue manacce, per l´occasione con delle enormi unghie laccate rosso fuoco, con forza ferma il tremore. Il signore é imbarazzatissimo, Ora essendo vicino alla faccia di lei si accorge anche se truccata come una puttana che ha la barba e le tette sono rasate. Se non fosse per le tette mastodontiche penserebbe di trovarsi di fronte ad un travestito. "grazie " dice lei ma si dimentica la voce in farsetto e lo dice con la sua abituale voce da basso. Il signore é sempre piú stavolto. Si risiede anche perché le gambe gli tremano ed incomincia col solito small talk ed ad informarsi del comportamento del figlio. Lei lo assicura che ha un ottimo figlio, gentile, rispettoso ed educato e ligio al dovere. Mentre parla col padre senza accorgersi accavalla le gambe. La sottana é larga e sale sulle coscie. La calza finisce a metá coscia. Il padre intravvede l´ammaso di pelo piú abbondante che abbia mai visto, allungarsi fino alle mutande dove i peli della fica esplodono all´esterno con tutti i loro 20 cm di lunghezza. Il padre parla nervosamente, deve in contiunuazione prender fiato, balbetta. Lei capisce la situazione, le matte la mano sulla coscia mingerlina ed ossuta di lui cercando di calmare il suo nervosismo. "capisco ció che prova, non si preoccupi sono abituata,. So di essere differente. Ed incomincia cosí a diventare piú intima raccontando a filo la sua vita, il suo matrimonio e le esperienza di lavoro soprsattutto le esperienza come guardiana di prigione dettagliando senza accorgersene di come usava e pestava secondo il caso i vari detenuti. Dopo un po´di tempo il padre e´venuto nei pantaloni e lei si é accorta del gonfiore del cazzo undiruto.Durante tutta la discussione lei ha sempre temuto la mano sulla coscia del signore ed ora pian piano con il dito mignolo gli sta massagiando il gonfiore. Non ce la faccio piú interrompe il signore e salta con le gambe allargate al massimo sulle coscie della gigantessa. Lui con le sue manine la prende per le guance sentendo cosí la grattugia della barba mimetizzata, lei con le sue manacce imprigiona la faccia del signore e si danno un bacio che sembra non finire mai. Lui non si accorge del clitoride gonfio di lei in quanto si tova rigido fra le due pance. Ora lei lo solleva e con l´aiuto del culo del padre lo fa sedere sopra il clitoride . Il signore stravolto ma eccitato: "ma cos´e´questo" hai il cazzo? Lei non risponde ma gli prende una mano la infila dentro le mutande e la fa sparire dentro la voragine bagnatissima imprigionandola con i suoi potentissimi muscoli vaginali che non solo la imprigionano ma anche la massaggiano. "allora sono un uomo" "scusa ma quel coso duro......"" va bene osserva". Lei lo poggia a terra e lo siede sulla poltrona. Abbassa le persiane per creare penombra. Accende lo stereo con una musica sessuale come sottofondo. Si mette in piedi davanti all signore e lentamente incomincia a spgliarsi, molto lentamente. Ora é solo in mutande che sembrano esplodere dallo stendardo rigido e gonfio. Il signore si sta facendo una sega, si é gia spogliato. Lei incomincia a ballare con movimenti sessuali, si accarezza le tettone , i capezzoli, le gambe pelose che ad ogni passata scricchiolano. Si accende un sigaro e prende una bottiglia di schnaps. La divora. Si leva le mutande ed incomincia a farsi una enorme segona. Mette un piede sul divano prende la bottiglia vuota e se la infila completamente dentro la voraggine. Col sigaro fra i denti e le mani ai fianchi: estrai la bottiglia. Lui tremante dalla lussuria obbedisce. La bottiglia sembra betonata dentro la caverna. Lei la sta stritolando con i suoi muscoli interni. Riprova dice ridacchiando. Lui riprova con le due mani, niente da fare. Lei fa come se fosse annoiata. "allora mingerlino la estrai o no" "non ce la faccio" "ho capito" dicendo questo lascia improvvisamente la presa. Il signore che si trovava appeso alla bottiglia con le ginocchia sul divano per farsi piú forza, ora senza la presa della fica sobbalza all´indietro contro la poltrona e stramazza al suolo. Lei come un tuono ride divertita. "il poverino pensava che non avessi la fica, cosa pensi ora?" Indolenzato dalla caduta "scusa perdonami, cercheró di riparare" "e come col tuo cazzetto? Mi farai il solletico. Ti faccio riparare a modo mio" Lei si siede sul divano a gambacce larghe, La voragine forestale é apertissima e bagnatissima, il clitoride in piedi al massimo della misura, sigaro in bocca, mani dietro la nucca dove mostra le due foreste delle ascelle: "Entra" "ma sei troppo grossa per me" "entra con ció che vuoi ma entra" A lui viene un´idea prende la bottiglia lubrificata precedentemente e gliela infila anzi scivola e sparisce dentro la voraggine. "allora entri?" Infila le due mani afferrando cosí la bottiglia sperando ora lei se ne accorga. "vuoi entrare o no" Infila le braccia fino al gomito e va su e giú" "di piú non posso fare dice lui. "certo che puoi far di piú e te lo dimostro. Leva la bottiglia ed infila il tuo microbo di cazzo.""Ma non sentirai niente" "Fá cio che ti ordino" risponte tuonante. Lui fa come lei vuole ed entra. Naturalente entrano anche le palle senza toccare le pareti dell´utero. Ora concentrati e pensa di avere un cazzo da 40 cm in modo da soddisfarmi. Il signore non capisce a che cosa allude. Improvvisamente peró succede un miracolo. Lei con i suoi potenti muscoli vaginali stringe al massimo l´utero fino a far scomparire la voragine. Ingoia letteralmente il cazzeto ed incomincia a massaggialrlo come farebbe la miglior pompinara del mondo . Il signore impazzisce incredulo, si divarrca dalla lussuria, ansima, ride, piange, sta per impazzire. Si punta con le manine sulle anche pelose di lei ma é incastrato. Lei silenziosa sempre con le mani dietro la nucca, fuma e gode soddisfatta. Il signore si arcua all´indietro, urla, viene e sviene sopra la gigantessa. Lei lascia la presa, lo porta sotto la doccia e gli fa una doccia fredda. Lui rinviene lamentandosi. "ti é piaciuto" "divorzio e ti sposo" risponde lui eccitatissimo. Lei "non serve" puoi farmi visita quando vuoi" Saro sempre a tua disposizione ma in futuro senza mascheramenti, naturale come sono. Lui si riveste, Gli raddoppia la paga a partire da subito promettendo di aumentarla ad ogni visita. Lei lo ringrazia lo solleva e gli da un bacio inebriante. "ciao a presto" E´sera e il giovine impaziente domanda: "allora come é andata con mio padre, é contento di te"Se non lo fosse e ti licenzierebbe io mi ammazo." Lei emozionata con tono amoroso: "non preoccuparti, mi ha promesso un periodo di prova di sei mesi sperando che nel fattempo lo soddisfi con le mie mansioni casalinghe. Il giovane felice gli salta al collo, naturalmente dopo che lei si é inchinata e la sbaciucchia dappertutto grattandosi terribilmente sulla barba che nel frattempo ha inscurito faccia collo e decolté.