Escursione ad Amsterdam nr.3 by Andy, adtess@t-online.de Questa storia la dedico al mio amico Jonny di Milano sperando sia di suo gradimento e di suo .....eccitamento Escursione ad Amsterdam nr. 3 É autunno e nella grande cittá oltre alla puzza delle fabbriche c´é una nebbia intensissima. É passato qualche anno da quando Maria da puttana ad Amsterdam si é trasferita in Italia per ritornare a fare la contadina e sposare il suo grande amore. In realtá di grande c´era solo l´amore in quanto fra lei, alta 2 metri e 20 con i suoi 250 chili e suo marito, 1 metro e 68 con 62 chili la differenza era piú che rispettabile. Per questa strana coppia peró le cose si sono messe molto male. Lui da due anni disoccupato ed é stato costretto a vendere la fattoria. Ora abitano in una vecchia baracca malandata alla periferia della cittá. Anche il parroco che onorava Maria con regali e denaro da due mesi e´crepato da infarto con 39 chili di peso. Il tutto grazie alle svuotate giornaliere con Maria e alle tremende inculate della stessa che con il suo ciclopico clitoride (in stato di lussuria massima 28 cm, 5 di diametro spietato e duro come l´acciaio) gli ha slabbrato l´emorroidi e interiora comprese. Nel silenzio della sera dalla baracca poveramente illuminata s´intravvede del subbuglio. Lui urlando con la sua vocina da ex ragioniere: "non capisco piú niente, ogni sera vai a lavorare, torni alla mattina e senza un soldo. Almenno ad Amsterdam facendo la puttana guadagnavi qualche cosa. Un tonfo sordo seguito da mobili che si spostano e urla strazianti del marito. Lei calma, dopo aver sollevato il marito con una mano e con l´altra tirato un ceffone pazzesco che gli spapola le labbra, fa volare due denti, mezza faccia nera e occhio gonfio, col suo vocione baritonale e cavernoso: "brutto porco perverso, prima di fai inculare, mi prometti mari e monti, mi porti via da Amsterdamm dove ero la diva del quartiere, non solo ti riduci come un pezzente ma mi rinfacci pure che non guadagno. Il tutto mentre nel frattempo squoteva sollevato a due metri da terra il marito stringendo sempre di piú la morsa pazzesca delle sue manacce sul torace. Arrivato il primo scricchiolio di ossa rotte, una mano sul groppino e l´altra sul retro dei pantaloni lo fa volare attraverso la finestra chiusa a minimo 5 metri sul giardino dove va brutalmente a sbattere contro un´albero. Lei esce furiosa completamente nuda ,sradica e distrugge la porta d´entrata, inchinandosi la sorpassa e si dirige verso cio che rimane del marito. Dalla furiosa rabbia che ha dentro il ventre non si accorge che fa un freddo cane. Il marito fracassato davanti all´albero, completamente distrutto e insanguinato da testa a piedi, con un numero indescrivibile di ossa fratturate, cerca di parlare ma la bocca piena di sangue glielo impedisce. Lei noncurante della scena, lo prende per un piede e se lo trascina senza difficoltá verso la baracca dicendo: " non vorrei che ti raffreddassi e non dimenticarti che domani mattina quando torno dal lavoro, voglio fare la colazione. Fa volare il corpo inerme del marito sul divano e noncurante se e´vivo o morto, come ogni sera si prepara per il lavoro. Ora il corpo pelosissimo da testa a piedi é perfettamente rasato. Il davanti se lo rade da sola , mentre spalle , schiena e il retro delle gambe é compito del marito. Questa procedura viene ripetuta ogni secondo giorno. Eccezzione la fica , culo ed ascelle che pelosissime come dei cespugli nerissimi risaltano rendendola simile ad una dea greca.Senbra abbia la pelle scura ma in realta e´l´ombra dei peli rasati. Si pettina la criniera foltissima dei capelli neri come il carbone e si fa accuratamente la barba passando due volte il rasoio, Quindi dopobarba e chili di cerone per coprire alla meglio l´ombra intensissima della barba che copre completamente faccia e collo. Si trucca alla perfezione come faceva da puttana. Non si mette deodorante pero´sulle pelosissime ascelle perché trova l´odore intenso del sudore molto eccitante. Prende le scape con tacco altissimo, esattamente un 50 fatto su misura che la porta ad una spaventosa altezza di 2 metri e 35. Gli ultimi anni da contadina gli hanno moltiplicato i muscoli e la forza facendola sembrare una ciclope bellissima. Da completamente nuda si infila un cappotto pesantissimo e maxi che la rende ancora piú gigantesca. Prende un borsone da palestra che data la sua mole sembra una borsetta, e lo riempie col solito materiale da lavoro: due fiaschi da due litri di vino, due filoni da chilo di pane imbottiti da una quantitá pazzesca di formaggio, affettato e cotolette, il tutto completamente coperto di peperoncino perché ama mangiare estremamente piccante. Quindi un materassino gonfiabile arrotolato, un barattolo da chilo di vasellina e per ogni evenualitá ed un cazzone enorme di legno cesellato alla perfezione da 40 di lunghezza e 10 di diametro regalatogli da un contadino che anni regolarmente si scopa. Si accende un mozzicone di sigaro, da una tirata che quasi lo consuma completamente, infila il borsone sulla spalla e tenendo il sigaro fra i denti ingialliti si rivolge al marito che dolorante si e´risvegliato dalla passata di mazzate: " non dimenticare la colazione ed é probabile che domani mattina prima di addormentarmi ti squarto il culo". Per il marito l´ultima frase gli fa talmente piacere che perfino allevia il dolore delle pestate. Passa attraverso i rottami della porta inchinandosi e a passo sicuro e fiero si dirige verso il lavoro. Facendo la puttana ad Amsterdam si era abituata a prendere giornalmente una quantita´enorme di cazzi di tutte le misure e squartare culi vergini o no. Questa abitudine non e´riusita col passare degli anni a perderla, anzi la lussuria si moltplica con l´etá. Ora é un gigantesca ninfomane di 35 anni. Questo bisogno e´talmente forte che per lei e´diventato un obbligo come fosse un lavoro. Data la sua enorme esperienza ha catalogato i cazzi da 1 a 13: 1 pari a 20 cm ed avanzando fino a 13 32 cm. Al di sotto di 20 cm i cazzi per la sua voragine affammata e infuocata non sono da considerare. Mentre lietamente sogna ad occhi aperti di cazzoni mastodontici sente dal di dietro avvicinarsi una bicicletta. Lei alza il braccio arrivando col pugno chiuso all´altezza dei suoi fianchi ed attende la prima preda. Il ciclista, un giovinastro infreddolito data la nebbia intravvede il tutto e va a sbattere col torace contro quella sbarra d´acciaio. Fa un volodi qualche metro urlando disperato mentre la bicicletta avanza per un po´da sola cadendo poi a terra. Lei si avvicina all´infortunato: Si e´fatto male? Lui: tremante questa volta non dal freddo ma da quella visione da fantascenza: "No no." Lei apre il cappotto e mostrando i suoi 2 quintali e mezzo di muscoli e sesso inginocchiandosi vicino il giovane sdraiato si mette un sigaro in bocca: Hai del fuoco. Il giovine eccitatissimo e tremante non riesce ad usare l´accendino. Lei gli avvolge con la sua manaccia la piccola mano facendola sparire, la immobilizza dal tremore e si accende il sigaro, si rialza in piedi e da una tirata soddisfatta. Da sdraiato il giovane osserva quel ciclope che sembra un grattacielo. Col suo vocione caldo e cavernoso: be vuoi dire qualcosa? passano 2 o 3 secondi e il giovane tastandosi se ha delle ossa rotte: "Effettivamente non so se mi trovo nel mezzo di un incubo". Lei prendendolo sotto le ascella e portandoselo con la testa all´altezza della sua: "No ti trovi nel mezzo di un sogno bellissimo." Lei prende la bicicletta alza una gamba appoggiandola sul manubrio. In quella posizione il giovane stravolto vedendo quell´ammasso inumano di pelo e una fica bagnatissima e grande come quella di una vacca si sente quasi svenire dalla lussuria. Il giovane sta per partire all´attacco ma lei con una mano lo blocca mentre con l´altra incomincia a stimolare il clitoride. Il giovane non crede ai suoi occhi: il clitoride aumenta sempre di piu´fino araggiungere la grandezza ideale, Ora lei non lo stimola ma si passa la mano su e giu´attraverso quell ´arnese caldo e bagnatissimo. Prende il giovane per le spalle e costringendolo a farsi fare un pompino: "Ora riscaldami perche devo arrivare al numero di giri sufficenti per il seguito della nottata". Il giovane infila le mano dentro il cappotto abbracciando gli enormi fianchi di lei. Lei incomincia ad ansimare e a massaggiasi le montagne di tette enormi che emanando calore sembra evaporino dato il freddo della serata. Il giovane non avendo via di scampo cerca di soddisfarla al massimo. Infila una mano completamente dentro la voragine caldissima. Improvvisamente un boato. Dalle fica un´eruzione di sperma caldo e lattiginoso che lava completamente il giovinastro e tutta la massa di pelo scendendo giú per le coscie muscolosissime e tese dalla lussuria. Stacca la testa del giovane che vorrebbe continuare, si pulisce col cappotto da quel fiume di sperma, riabbottona. Sradica la sella come se non fosse inbullonata, allarga le gambe si passa la bicicletta fra le stesse e col cappotto si infila il tubo della sella dentro il buco enorme del suo culo peloso. Il giovane osserva e si sta masturbando. "Se attendi fino a domani ti ritorno la bicicletta". Rivolgendosi al giovane osservando il cazzo rigido: "sei un numero 1". Parte disperdendosi nella nebbia e massaggiandosi contemporaneamente col tubo della sella avvolto dal cappotto il suo culo affamato e pelosissimo. Il giovane ha perso la bicicletta ma soddisfatto pero´del complimento della gigantessa. In veritá lei non si riferiva alla qualitá ma alla lunghezza del cazzo. La bicicletta cigolante non resiste a lungo a quel peso inumano quindi si scardina e i raggi saltano da tutti i lati. Lei da ferma da ancora qualche colpo di culo quindi getta la bici in un fosso e si allontana. Tira fuori il primo filone che divora in men che si dica e per digerire tracanna durante il cammino il primo fiasco. Quindi soddisfatta un bel sigaro. sotto un lampione intravvede una guardia notturna. Il vigilante vedendo quella massa gigantesca avvicinarsi, istintivamente estrae il manganello. Lei tira una risata che nella notte nebbiosa sembra un motore di uncamion a rimorchio. Strappa dalla mano il manganello e lo osseva: "bene bene un numero dieci, abbastanza grosso e soprattutto robusto". Vediamo se il proprietario di qusto arnese e´all´altezza. Nette due dita dentro il cinturone del guardiano e come fosse un fil di seta lo strappa assieme ai pantaloni. Il guardiano non riesce a reagire. Strappa le mutande e tira unsa risata cavernosa. Purtroppo siamo sotto zero, Il guardiano pensa al freddo mentre lei alla misura ridicola del cazzetto dek guardiano."Hei John Waiyne osserva e immagina cosa divora la mia fica. Apre il cappotto e si infila completamente tutto il manganello, lascia il manico fuori e ordina al guardiano di dirigere il menbro di gomma come si deve. Il guardiano con una mano cerca di tenere i pantaloni e con l´altra entra e esce adoperando tutta la corsa completa. La fica stringe lussureggiante il menbro con i suoi possenti muscoli vaginali cosiche´il movimento diventa complicato. Incazzatissima prendendolo per il collo con la sua manccia: "allora continui o ti devo ridurre a carne macinata." Il guardiano tremante dalla paura lascia il pantalone e con l´aiuto delle due mani riesce anche se a forza a manovrare il manganello. Improvvisamente i muscoli lasciano la presa tipo morsa si allargano a lasciano sgorgare litri di lussurreggiante succo evaporante. Lei ansimante dalla lussuria con la bava alla bocca passando il manganello lubrificato fra le chiappe del culo a titolo di avviso: "ora lecca e asciuga la mia foresta" Al guardiano non resta che obbedire. L´odore della fica di lei mescolato al sudore delle ascelle farebbe venire anche il piú impotente della terra. Terminata l´opera: "é bello sapere che la notte e sempre sottocontrollo, vero signora guardia? Chiude il cappotto e si dirtige con passo sicuro al solito posto di tutte le notti. La palestra di culturismo della periferia. Li c´é un signore sui 35 anni che fa da guardiano e pulisce l´attrezzatura. Avendo molto tempo a disposizione approffitta regolarmente per far allenamento. Dopo anni e´riuscito a portare il suo metro e ottanta ad una condizione piu´che interessante. Lei suona al campanello, ma il guardiano e´troppo distante quindi ha bisigno di tempo per aprire. Lei arrapatissima ed in calore massimo come una cagna non resiste, strappa il pomolo d´acciaio e squassando la serratura entra. appare il guardiano e incazzatissima: Ti fai desiderare? Pensi forse di essere un 13? Lui pensa ad una vincita del totocalcio mentre lei ad un cazzone da 32 cm. "be scusa" risponde intimorito il guardiano pensando alla pestata presa al primo incontro in quanto il cazzo non s´era indurito. Da quella volta si e´imbottito di anabolizzanti rubandoli che lo hanno reso simile ad un toro "Lei irritata non mostrando pero´il desiderio: non perdiamo tempo perche non ne ho da perdere. Lui si dirige verso lo spogliatoio. Lei estrae il materassino e come fosse un palloncino in pochi secondi lo gonfia portando attenzione per non farlo scoppiare. Questa notte niente sul pavimento ma sollevamento pesi. Lei sgonfia irritata il masterassino ed avvolgentolo lo infila nel borsone.Lui premuroso va alla panca sposta al massimo l´attrezzatura per portarla all´altezza e al peso della gigante. Lei lascia cadere il cappotto a terra mostrando il suo corpo ciclopico ed esplodente di muscoli. Si sdraia sulla panca: "il massimo"ordina. Il guardiano carica 170 chili. Col suo vocione mentre la fica gia emana liquido: "un sigaro" Lui premuroso obbedisce. Lei incomincia a sollevare con estrema facilitá. Lui porge il sigaro in bocca di lei e glelo accende. Il guardiano con il cazzo che sta per esplodere fa per saltargli sopra. Lei: incazzata col sigaro fra i denti: "troppo presto". Continua a sollevare, arrivata alla 25ma sollevata incomincia a rallentare. Per continuare stende tutti muscolo al massimo facendo gonfiare le arterie che coprono tutto il corpo, Arrvata al numero 30 essendo stanchissima e tiratissima:"ora" con tono imperativo. L´ordine viene subito eseguito. si sdraia fra le gambe penetra con difficolta data la tensione il suo numero 8 e scopa disperatamente. Lei tritola il cazzo con la sua mortale morsa della sua fica e conzemporaneamente stritola il torace di lui con le sue enormi cosce. Il guardiano urla dal dolore ma deve continuare perche fermarsi in quel momento sarebbe la sua condanna a morte come minimo. Lei sempre sollevando i pesi si arcua spostando senza difficolta il quintale e venti di lui e stringendolo con le coscie al massimo. Urla di dolore di lui, spasimo di lussuria, spermata pazzesca. grugnito da leonessa di lei e litri di sperma che lavano completamente i due e panca compresa. Lei adagia il manubrio, da una tirata soddisfattissima di sigaro ridotto a mozzicone. Lui si schianta dolorante e stremato sopra la fica bollente ed allgata di lei quasi senza forze. Lei lo prende per i fianchi lo solleva e l´appoggia a terra in piedi. Il clitoride e rigido come uno stendardo. Lui intuendo la situazione: Ammazzami se vuoi ma sono distrutto. "Fa niente, ti risparmio per domani notte. "Ora in doccia" Vanno sotto la doccia, lui sale sopra uno sgabello ed incomincia ad insaponarla da testa a piedi. Si aggorge che la schiena di lei e´come una carta vetrata: "Ma tuo marito non ti rade piu?" Lei: "l´impotente e´diventato pigro e devo regolarmente portarlo alla ragione" sorrisino sarcastico e catarroso di lei. Si asciugano amorosamente a vicenda. Lei lo solleva, si strofina il cazzo sempre duro di lui fra le tette mastodontiche, gli tira un bacio a bocca aperta che gli lava tutta la faccia massaggiando le tonsille con la linguaccia nicotinizzata: "allora a domani e pensa su che atrezzo dobbiamo allenarci". Lei esce. E´quasi l´alba e come senpre va da Gennaro per chiudere la nottata di lavoro. Gennaro contentissimo di rivederla prima di tutto come sempre gli porge un secchio di latte caldo appena munto che lei svuota nel ne si dica anche perché ha bisogno di recuperare vitamine. Si pulisce la bocca con la manica del cappotto che nel frattempo odora come una camera di un bordello. Lei " il solito pagamento?" "naturalmente "risponde nervosamente il contadino. Lei getta il cappotto su un cumulo di fieno, si masturba lo stendardo: "vatti a spogliare e lavati le mani puzzolenti, nel frattempo come sempre mi riscaldo". Si avvicina al culo del toro piú grosso in modo di essere all´altezza giusta; lo prende con le sue manacce per le corna immobilizzandolo e senza pietá gli infila tutto il clitoride dentro facendo urlare il toro selvaggiamente. Tira le corna verso di se e con colpi micidiali scopa tremendamente l´animale. Il toro e´abituato al tutto come ogni notte. Arriva il contadino nudo. lei "il toro non e´pronto", Improvvisamente il cazzo del torro in calore massimo diventa rigido e spruzza un secchio intero di sperma. Lei stacca il menbro esplodente odorante di toro, osserva il cazzo enorme della bestia: "questa si che e´la mia misura, non il tuo microbo. "Sali sulla panca e mettiti in posizione, sono in calore massimo." Apre le chiappe del contadino e senza pieta gli sfracela l´orifizio dimenticando che ora sotto di lei c´é un contadino e non un toro. Con le mani contro il muro il contadino urla trementamente dal dolore e dalla lussuria coprendo anche i vaggiti delle vacche. Altra scaricata d´obbligo di lei. Il contadino piega le gambe senza forza, Fortunatamente lei lo agguanta e salva sicuramente il contadino da un´infortunio sicuro. "bella scopata" dice lei. "ci vediamo domani come sempre." Il sole incomincia a salire cosiché riscaldando dirada un pó la nebbia. Soddisfatta della nottata di lavoro si dirige verso la catapecchia familiare. C´é una sorpresa pero´, anzi un agguato. Nella solitudine incontra due negracci extracomunitari che drogati al massimo cercano di rapinarla. Lei con assoluta calma, apre il cappotto sembrando cosi´voglia porgere il denaro, Lei pero lascia cadere il cappotto a terra. Divarica le gambe enormi, pugni ai fianchi e gonfiando tutti i muscoli possibili emana un ruggito come fosse un gorilla. Prende il primo e con una mano gli copre tutta la faccia. Incomincia a stringere piano e sicura, Primi spruzzi di sangue attraverso le dita, scricchiolio di ossa fraccassate. Il sangue spruzza dalle orecchie a fontana. Il negro e´morto con la testa fracassata come se fosse stato investito da un tram. Il secondo vedendo la scena terrificante si e´pisciato e caccato nei pantaloni. E´immobilizzato dal terrore. Lei sicura della situazione si accende con calma un mozzicone di sigaro. Il clitoride e´gonfio al massimo perche mentre distruggeva il primo ha goduto tremendamente. Prende il secondo con le manacce ai lati della testa. Porta il clitoride alla bocca. Il negro la tiene chiusa a forza. Lei penetra brutalmente distruggendogli le labbra. Entra piano sicura e un po´alla volta, ogni volta fa retromasrcia e riattaca piu´profondamente, Gli occhi del negro si gonfiano, cerca di svincolardi ma e´incastrato fra la morsa micidiale delle manacce di lei come fra la pressa dallo sfasciacarozze. Ormai il clitoride e entrato dentro la carotide fracassando lingua e tonsille. Il negro con gli occhi che sembrano uscire dal cranio da nero diventa blu, quindi bianco. Si abbandoma stecchito come un salame senza vita. lei inghiotte il sigaro acceso e dalla lussuria tira un ruggito che fa volare centinaia di uccellid dagli alberi adiacenti. Dalla fica esce lava incandescente come fosse un vulcano. Stacca il menbro dalla carotide provocando come un risucchio dal momento che tutto l´interno e innondato di sangue. Sbatte il cadavere sopra l´altro. Si rimette con calma il cappotto, tira un calcio ai due morti come per farsi posto e si dirige verso casa fischiettante. Vicino a casa c´é un bosco abbastanza fitto cosiche´anche di giorno non e´illuminato dai raggi del sole. A passi velocissimi un ladro di pollame con la refurtiva in un sacco appeso alle spalle cerca di svignarsela. Disgraziatamente nel buio del bosco non vede e va a sbattere contro la montagna del corpo di lei. L´effetto sarebbe lo stesso se fosse andato a sbattere contro un muro di cemento armato. L´uomo stramazza incredulo al suolo. Lei incazzatissima, mani ai fianchi tuoneggiando con la sua voce cavernosa: "cosi hai preso di dimira il mio pollaio, qual´e´il tuo bottino? Lui tremante dalla disperazione: "solamente un tacchino" Lei incazzatissima: "osserva come mi comporto con i ladri". Prende il tacchino dal saccco. Un tacchino enorme, il piú grosso del pollaio. Mette una manaccia sul collo del tacchino e da vivo apre la sua bocca come fosse un forno. infila la testa del tacchino, la ferma fra i denti, e chiude la bocca. Il tacchino disperato cerca di svolazzare e di svincolardsi. Lei piano con dolcezza stringe senpre di piu´la morsa finche stacca completamente la testa dal collo. Mastica la testa ancora calda producendo un rumore terrificasnte di ossa rotte, sputa il becco edinghiotte. Prende il tacchino senza vita e si infila in bocca il collo. solleva il tacchino con una mano come fosse un boraccia si beve tutto il sangue caldo e nutriente dissanguando cosí il tacchino. Questo rituale dura per qualche minuto mentre lei scoppiando dalla lussuria si masturba il clitoride che ha raggiunto proporzioni allucinanti. Nel frattempo il ladro é crepato da infarto vista la scena simile ad un film di vampiri. "Vorra dire che il mio maritino mi preparerá il tacchino per colazione. Getta il tacchino nel sacco e si dirige verso casa. Prima di lasciare il bosco peró si ricorda che in casa manca la legna. Osserva un po´intorno e sceglie un bell´albero robusto e pesante qualche quintale. Lo abbraccia, lo sradica senza difficolta strappando le radici dal suolo. Lo libera dai rami e mettendo uma ganba su un ceppo d´albero tagliato, sbattendo sulla coscia dura come il marmo frantuma l´albero in pezzi adatti per il camino. Appoggia il cappotto a terra che aperto sembra il telone di una tenda da quattro persone.Lo riempie di legna , lo richiude annodando le maniche e nuda com´e´ solo con i tacchi a spillo si dirige verso casa soddisfatta della nottata di lavoro.Il marito completamente dolorante dalla bastonata della mogliettina sta ancora dormendo profondamente. Lei svuota il cappotto dalla legna, sbatte il cadavere del tacchino sul tavolo e tuona "La colazione, io di notte lavoro e non dormo come te". Il marito si rigira e continua a dormire. Lei lo prende , se lo mette sottobraccio, lo porta sotto la doccia. Lascia scorrere l´acqua fredda cosicché il marito si sveglia. Lei vedendo il culettino nero dalle pestate della serata prima si eccita ed il clitoride smisurato, eretto, in posizione verticale oltrepassa l´ombelico peloso di lei. Prende il marito per i fianchi e sradicandogli il culetto gli infila lo stendardo fino ad arrivare alle viscere. Il marito ansimante col cazzettino duro: "facevo finta di dormire perche´sapero e soprattuto speravo tu mi facessi iniziare la giornata come stai facendo, ti amo disperatamente" Lei innamoratissima chiude l´acqua della doccia stacca il marito dal clitoride con calma, professionalitá e delicatezza e con il massimo della lussuria lo lava da testa a piedi con il suo illimitato nettare olimpico che solo una ciclope della mitologia greca come lei sa produrre. Fine