escursione ad Amsterdam by Andy, adtess@t-online.de                                                                                                Escursione ad Amsterdamm La mia  piu´grande passione  e´sempre stata quella di visitare puttane di tutto il mondo. Le donne sessuali e perverse mi hanno sempre attirato al massimo. Ho sentito che in Olanda, ad Amsterdam,  c´è una concentrazione enorme di puttane in un certo quartiere a luci rosse. Organizzai cosi´al più  presto un´escursione. . Arrivato un fortunato giorno alla stazione centrale, per prima cosa mi diressi come un fulmine all desiderato quartiere. Un cumulo enorme di visitatori di tutte le razze. Quà e là  seduti per terra straccioni drogati al massimo. Dappertutto un tanfo enorme di ascish. Cercai di visitare con accuratezza e sistematicamente la strada pricipale con tutti i suoi vicoletti in modo da non perdere neanche una puttana. In un certo vicolo pero´notai del subbuglio particolare, molti curiosi e due macchine con luci rotanti, una della polizia e una della croce rossa. Andiamo a curiosare, pensai frà me stesso, sarà forse il solito straccione drogato o qualche malcapitato pestato da qualche magniaccio. Mi avvicinai facendomi posto fra la folla e vidi una scena abbastanza desolante. Un uomo sdraiato per terra, vestiti stracciati, completamente coperto di sangue, denti mancanti, un braccio data la strana posizione, sicuramente fratturato in più posizioni e sangue che usciva dalla bocca, probabilmente aveva le interiora squassate. Dai pantaloni stracciati usciva dal sedere una pozzanghera di sangue. La polizia cercava di spingere i curiosi verso l´esterno mentre il medico e infermiere cercava disperatamente di mantenere in vita il poveraccio.Domandai ad un vicino che cosa fosse successo: forse il malcapitato a fatto il furbo ed un paio di magniacci lo hanno pestato selvaggiamente? Niente del tutto, rispose il signore, come al solito Maria, non è riuscita a frenre la sua ira. Maria? pensai fra me stesso, sicuramente un travestito e cercai di intravvedere fra la finestra pochissimo illuminata da una bassa luce rossa. Non c´era nessuno ma si sentiva dalla stanzina del retro degli strani grugniti cavernosi. Dalla finestra semiaperta usciva uno strano odere di profumo misto a sudore e odor di sigaro. Incuriosito al massimo rimasi fino a che il disgraziato fu portato via a sirena spianata e la folla si dirase. Finalmente solo, mi feci coraggio e bussai sulla finestra. Dal retro una voce cavernosa e catarrante rispose incazzatissima. Un tonfo di un qualcosa pesantissimo cadde sul pavimento. Pssarono piu´secondi che mi sembrarono lunghi come ore. Al retro la stanza era illuminata. Improvvisamente ebbi l ímpressione che la luce si spegnesse. In verità una figura umana mai vista si accinse alla porta oscurandola. Si   abbassó curvandosi a 90 gradi e nettendosi di lato cerco´di sorpassare la soglia. La stanza davanti era mal illuminata ma quella creatura doveva essere almeno 2 metri e 20 e dai tomfi  prodotti dai piedi almeno 250 chili. Si avvicinò e sedendosi alla finestra su un divano da due persone appena sufficente per il suo corpo con una voce cavernosa: Allora siamo impazienti, vuoi entrare o vuoi fare il furbo come il tuo collega prima di te. Non riuscivo a capire che tipo di essere umano mi trovavo davanti. Un uomo enorme, un travestito e date le tette mastodontioche, forse un transessuale? Rimasi lì tramante dalla paura ma anche dall´eccitazione senza reagire e inabile di far uscire una parola. Quel gigante da seduto era almeno un metro più alto di me. Usci una mano enorme con unghie lunghissime e laccatissime , agguanto completamente il mio torace e infilando i ditoni fortissimi pieni di anelli sotto le ascelle mi sollevò da terra per circa un metro. Io spaventatissimo e dolorante dalla presa sbattevo le gambe a vuoto. Non ho tempo da perdere, quando diciderai di entrare  fatti vivo. Lascio la presa, cadetti a terra come un sacco di patate mentre il gigante accavvallò le gambe sul divano e rilassato si accese un enorme sigaro puzzolente attendendo il prossimo cliente. Mi accorsi che aveva uno strano accento e le domandai da dove veniva. Lei avendo capito che ero italiano mi rispose cavernosamente e con un accento dell´Ialia del nord: Sono italiana come te e cerca di smammare al piu´presto altrimenti non rispondo di me stessa. Scappai dalla vergognia e ritornai all´ hotel. Quella notte mi passarono per la testa le cose piu´insolite e decisi assolutamente di ritornare dal quell´essere gigantesco soprattutto data la mia curiosità. Di pomeriggio mi avviai verso il vicoletto del gigante. Ora la stanza della finestra era chiara e si vedeva bene. Il gigante apri´la finestra: be´di sei deciso? Lasciami riflettere risposi e osservai la scena minuziosamente. Il gigante era una puttana bellissima, capelli biondi lunghissimi raccolti di lato che scendevano sopra le tettone mastodontiche. i capelli dovevano pero´essere neri al naturale perchè si intravvedeva la differenza alla base. La faccia era stupenda truccatissima e sensuale, labbra enormi e carnosissime. Denti perfetti e ingialliti dalla nicotina. Aveva un bikini succintissimo che appena copriva il taglio dalla fica. Una foresta enorme di peli neri e densissimi usciva da tutti i lati dello slip dirigendosi verso la coscia. All´altezza di meta´coscia  cominciava la rasatura  sembrando così avesse dei pantaloncini. Il pelo copriva tuta la pancia finendo con un taglio netto all´ombelico. Le ascelle erano completamte innondate da una foresta di peli grossi e nerissimi lunghi forse 20 cm. Dal mezzo delle tettone usciva un ciuffo di peloni nerissimi come se fossero stati dimenticati dal rasoio. Il cerone abbondantissimo non riusciva a coprire l´ombra nerissima di una barba che copriva, guace, mento, labbra e collo attaccandosi alla nucca fino all´inizio dei capelli ossigenati. Per farmi eccitare al massimo apri´ le gambe , incastrò lo slip dentro le labbrone enormi facendolo sparire fra la foresta di peli e incomincio a passarsi la manaccia su e giu. Improvvisamente usi dallo slip uno strano gonfiore che pian piano uscendo verso l´alto mostrò uno s arnese grosso e gonfio. Data la robusteza di quell´organo spinse lo slip verso l´esterno quasi stracciando la stoffa. Ero eccitatissimo, non ero mai stato ne con un uomo e nemmeno con un travestito. Decisi con le mie gambi tremanti di entrare. Quel gigante si alzo´in piedi piegando la testa per farla passare all´altezza della stanza, altra tirata di sigaro acconpagnata da una tossita catarosissima. Io gli arrivavo esattamente fra le tette e l´ombelico e tutto il mio corpo era forse non piu´grosso della sua coscia muscolosissima. Entrammo nella stanzetta  del retro dove c´era solamente un letto enorme fatto sicuramente su misura e un manubrio a terra con due pesi da 85 chili l´uno. Fai sollevamento?  Si e soprattuuto quando mi annoio o sono incazzata. Incazzata? domamdai io? ma allora sei una donna? E che cosa pensavi io fossi un uomo forse? Ma una donna cosi´non esiste al mondo, sembri uno scaricatore di porto. Ho fatto anche questo rispose lei, ma sono una donna al 100%. Cosi´pelosa? Cio che vedi e´solo una piccola parte. Mi prese con la sua manona la mia  e se la passo´prima sulle gambe incominciando dai piedi, poi sulle tettone enormi, sulle braccia incominciando dalle mani, sulle spalle, ordino´di passare la mano su tutta la schiena fino all´attaccatura del culo pelosissimo ed infime sulla faccia. Stavo quasi per venire la mano era infiammata e dolorante come se per tutto il tempo fosse passata su mille carte vetrate. Tutto il corpo era pelosissimo e anche se rasato grattava terribilmente. Ho capito sei una donna enorme e pelosissima ma come la mettiano con il cazzo?  Osserva replicò lei con tono imperativo.Si sdraiò su letto e apri´le coscie mostrando una fica enorme e bagnatissima con copertura forestale, lei prese le labbra e le allargo´mostrando una caverna spaventosa forse all´altezza di distuggere anche il cazzo di un mulo. Ora osserva bene disse lei. Si accese un nuovo sigaro e prese un bottiglione da due litri. Se lo infilo´dentro la fica muovendolo su e giu´. La fica produceva un gorgoglio di  lava incandescente ad ogni movimento, Improvvisamente il clitoride fuoriusci´dalla fica e incomincio ad ingrossarsi  ed allungarsi a vista d´occhio. Arrivato ad una misura di minimo 25 cm e  20 di diametro si fermpo´di crescere e incomincio a stantuffare a vuoto. non aveva cappella come un vero cazzo ma terminava con una punta arrossata al massimo dalla lussuria. Improvvisamente come uno squarcio la fica esplose e spruzzò  per oltre un metro, mezzi litri di nettare caldo e lattiginoso. Estrasse la bottiglia incastrata al massimo dentro la voragine facendola scivolare sul fiume di lava incandescente.. Si mise la bottiglia in bocca ingoialdola quasi fino a meta´ e mentre la asciugava dal nettare con la lingua disse: Allora sono una donna o un uomo?. Sei una femmina stupenda. Ma cosa e´successo col poveraccio di ieri?. Niente di speciale rispose lei. volle dei servizi speciali senza pagamento, lo pestai a dovere  cercando pero´di non amazzarlo dopodiche´gli infilai i mio grilletto nel culo squarciandogli culo e interora. Niente di speciale per me. sono pronta a ripetere la scena anche con te se te lo meriti. Tremante risposi di pago in anticipo ma fammi passare l´ora piu´bella della mia vita. Mi sedetti su uno sgabello e dopo aver pagato il doppio di quello che lei pretendeva  la pregai da sdraiata di sollevare i pesi piu´volte. Lei accetto´ed ad ogni sollevata sembrava le tette diventassero sempre piu´enormi ed il clitoride sempre piu´vibrante. Non resistetti piu´a lungo e mi buttai sul letto ingoiando il clitorite al massimo, arrivavo pero´solo a meta´. Lei  come se non fosse successo niente continuava col suo sigaro enorme fra i denti a sollevare quei 170 Kg per forse la 50ma volta. Il clitoride era enorme e gustosissimo e la fica ad ogni alzata si restringeva e rilassava. I muscolo vagginale che sicuramente erano in grado di soffocare e stritolare qualsiasi cazzo era in calore massimo. Come vidi che il latte stava per uscire infilai il mio piccolo cazzo ed icominciai a pompare. Lei smise di sollevare ed abbassare i pesi tenendoli pero´sollevati sopra la testa. Sempre pompando afferrai il manibrio tirandolo verso di me dall´eccitamento. Sembrava pero´sorretto da due colonne di cemento. Non riuscii a muoverlo di un millimetro. Lei fece un sorriso cavernoso tossendo come fosse stato un tuono, Io mi stirai dall´eccitazione, lei fece fuoriuscire litri di nettare ed io innondato da quel calore umido venni come mai nella mia vita. Lei non senti niente, la fica era come una piazza d´armi con al centro un soldatino recluta. Vedendomi sfinito e rilassato disse? Ti e piaciuto? Io risposi: se sei libera ti sposo, sei il sogno piu´bello della mia vita. Lei compiaciuta passo´il manubrio su una mano e lo appoggio lentamente al lato del lettocome volesse dimostrare la sua forza inumana. Sei veramente carino. Sputo´il sigaro e sollevandomi con le sue manone sempre da sdraiata mi asciugo il cazzo pancia e palle con la sua linguona ruvida calda e odorante di sigaro. Impazzii dalla gioia ma non potevo venire, ero completamente svuotato come mai in vita mia. Ti voglio baciare dissi. Lei mi abbassò, appoggio´sulle tette ed allargandole con le mani fece posto al mio minuscolo corpo. Incominciai a leccargli tutto il viso anche se la lingua mi bruciava dal dolore data la ruvidezza della sua barba durissima. Aprì la bocca mostrando una lingua enorme denti ingialliti e facendo uscire un odoraccio di sigaro. Con una mano incastro la mia faccia sulla bocca e coprendola completamente con le sue labbrone carnose infilò  la sua lingua massaggiandomi le tonsille. Con l´altra infilo la mano dentro la fica come per lubrificarla ed incomincio a giocare col mio buco del culo. Il suo dito medio era forse 20 cm e grosso come il cazzo di certi negri ben forniti. Incomincio a penetrarlo fino ad arrivare a meta´lunghezza. Mi agitavo dal dolore anche perche´ero vergine ma  la mia testa era immobilizzata con una mano, il mio culo immobilizzato dall´altra e le mie gambe imprigionante dalla morsa pazzesca delle sue coscie muscolosissime e grattanti come la mola di un arrottino: Il clitoride aveva assunto misure inumane e fuoriuscuiva dalla mie coscie pressate dall presa. Lei eccitatissima pompava fra le mire gambe come si stesse masturbando. Improvvisamente lasciando un grugnito spaventoso accompagnato dall´esplosione di nettare venne copiosamente adagiando la sua fica incandescente su un lago di succo vaginale. Io non capivo piu´niente ma mi accorgevo che il dolore del culo sverginato si stava tramutando in un picere indescrivibile. La professionalita´della puttana gigantesca riconobbe la situazione dicendo. ed ora il mio carino proverà ciò che nessuna donna al mondo ti potra´mai dare. Lascio la presa delle coscie, mise le mani sotto le ascelle  e sollevandolo senza il minimo sforzo porto il culo in posizione sopra lo stendardo indurito come l´acciaio. Sei pronto? disse lei con la sua voce cavernosa e ansimante dalla lussuria. Senza aspettare la risposta lo sedette sopra l´arnese, prima penetrandolo di pochi cm portandolo su e giu´, e con movimenti da sopra a sotto e rotandolo da destra a sinistra abituo´il piccolo culo a quella spada senza pieta´, Sempre piu´profondamente penetrava il culo di quel povero corpo privo di iniziativa come fosse un pupazzo. Finalemente lo stendardo penetro´interamente provando un calore indescrivibile e trovandovi perfettasmente incastrato come una spada fa con la sua guaina. Lei sollevando.su e giu´con le sue braccia mastodontiche ansimava come fosse un elefante  in calore.. Lui piangeva e non si capiva se dal dolore o dalla gioia. Do parecchi minuti di torturamenti lei urlante viene mentre lui si rilassa senza vita.. Lei lo agagiò  delicatamente sulla sua pancia pelosa  ancora ansimante dal piacere provato. Lui straziato si addormentò profondamente e senza disturbarlo prese il vecchio sigaro, se lo passò fra le labbra come per gustarlo, lo accense e rilassata da tirate enormi affumicando tutta la stanza. Passano parecchie ore dove lei si fa parecchi sigari e quasi una cesta di bottiglie di birra. Lui si risveglia e giramndosi di lato cadde fra le braccia muscolose della puttana con il naso fra le ascelle pelossissime. Quell´odore di spray mescolato col sudore lo fa impazzire e senza accorgersi il suo cazzetto si rindurisce. Risvegliato leccandola e baciandola dappertutto gli domanda di raccontare un po´della sua storia. Sono nata in un paesetto di montagne nel Cadore e ho sempre aiutato mio padre nella fattoria, Feci tutti i lavori, nei campi, nelle stalle, tagliavo alberi per fare legna, mio padre era felice in quanto avendo me risparmiava minimo 3 0 4 persone. A18 anni purtroppo mio padre mori´e la fattoria fu vernduta. Io senza lavoro e senza famiglia decisi di emigrare in Olanda. All´inizio feci i lavoro piu´strami: scaricatore di porto, lavorai in un cantiere come personale non qualificato, quindi i lavori piu´pesanti. Per caso capitai poi  al quartiere dove ci troviamo ora e cominciai a fare la buttafuori in un locabe pub.Ancora non mi radevo ed avevo indumenti da uomo perchè con la mia figura vestiti femminili non esistono. Mi schiacciavo persino le tette per sembrare ancora piu´maschio. Diventai famosissima in tutto il quartiere. Un giorno lessi sul quotidiano che un club cercava delle animatrici particolari. Decisi cosi di andare da una estetista specializzata per travestiti che dopo una sudata enorme per radermi tutto il corpo e truccarmi come si deve mi porto´ad essere bellissima. Indossai una superminigonna da far impazzire anche un finocchio e scolatissima mi diressi al club. Il proprietario che fra l´altro era anche un magniaccio come mi vide si affloscio sulla poltrona avendo perso il senso del decoro  e mentre mi intervistava mi accorsi che con la mano nella tasca si stava masturbando. Naturalmente fui assunta e anche li´diventai l´attrazione principale non solo del club ma anche di tutto il quartiere  come " la donna ciclope". Passò un pò di tempo e lo chef  vedendo che a causa mia il club era in continuazione affollatissimo decise di propormi di guadagnare molto di più facendomi fare la puttana. Qui in Olanda le puttane sono legalizzate e da otto anni faccio questa vita. Normalmente non guardo i miei clienti neanche in faccia, li faccio venire e incasso. Qualche volta, come ieri, devo pestare qualche spavaldo ma per me non e´un problema anzi un divertimento tale che mentre faccio spruzzare sangue da tutti i lati ogni vollta godo in modo tale che le gambe si sbrodolano completamente. Ecco questa e´piu´o meno la mia storia. Con te pero´ sento un qualche cosa di diverso anche se nei miei confronti sei un microbo. Mentre mi raccontava seduta sul letto la sua storia col suo vocione cavernoso, seduto sulle sue coscie dure come l´acciaio mi masturbava il pisellino con le punte di due dita in quanto tutta la mano avrebbe fatto sparire cazzo, palle, pancia e parte del sedere contemporaneamente. Col passare degli anni mi sono abbastanza sistemata ecerco di esser piu´femminile possibile anche se il mio desiderio e´quello di essere naturale come quando avevo 18 anni. Dove abiti le domandai eccitatissimo e incuriosito. Di sopra all´ultimo piano, vuoi vederlo? Riusposi di si. Lei si alzo lentamente ed in piedi sembrava ancora piu´gigantesca. Aveva un corpo da statua greca, muscolosissima, due tette enormi e sodissime. pelosissima e sensuale da far impazzire. Si passo´la mano sulla barba e producendo un rumore come una raspa disse: saliamo cosi´aproffitto per farmi la barba perche´e´ricresciuta un´altra volta. Ma quante volte ti radi le domandai? durante il lavoro tre volte al giorno ma al giorno di festa non mi rado completamente per far riposare la pelle. Mi sollevò  mettemdomi una manona sotto il culo e mi appogio sul braccio come fossi il suo bambino. Con un braccio passavo sotto l´ascella forestale e con l´altro incastrato fra le tettone giocavo con i suoi peloni del decoltè. Arrivammo dopo quattro piani  al piano dell´appartamento e sempre sollevandomi come fossi una piuma aprì la porta con la chiave. L´appartamento era spazioso e pulito. Tutto il mobiliario era fatto su misura della sua statura persino la vasca da bagno, il lavandino e la toilette erano emormi. Mi adagio su una poltrona che sprofondando sembrava sparissi fra quel mobile enorme. Vuoi delle ciabatte mi disse lei? Saranno pero´un po´grandi per il tuo piedino. Io porto un 42 ma quelle ciabatte dovevano esser almeno un cinquanta. Sara´sicuramente costosa la vita per te le domandai incuriosito. Certamente rispose. Devo far fare tutto su misura, mobili, vestiario, scarpe, reggiseni, calze e, mostrandomi un massaggiatore enorme, come vedi anche i giocattoli. Tiro una risata cavernosa da far spavento. Dalla stanza accanto si avvicinò un alano enorme come un cavallo. Istintivamente cercai riparo fra le sue coscie cercando di sparire. Lei tirando una boccata enorme di sigaro; non spaventarti è il mio cagnolino. È affettuosissimo ed è il mio compagno preferito. Me lo porto dappertutto anche a letto. A letto? domadai io? Si col suo cazzone voglioso e la sua lingua mi fa in continuazione sognare quando ero giovane nelle montagne del Cadore. Hai sete disse lei? Io mi bevo il mio solito vinaccio rosso delle mie parti e tu? un bicchiere di latte dissi. Lei ando in cucina e in quell´occasione mi accorsi che le porte dovevano essere almeno 2 metri e 50 per 2 metri. Ritornò  con un bicchiere enorme come lei da due litri pieno di latte e due bottiglioni da due litri che senza problemi reggava fra le dita. Ci sedemmo sulle poltrone. In un sorso scolò il primo bottoglione e tirando una ruttata pazzesca si sdraio sul divano gigantesco stirandosi. Apri´un tiretto in un mobiletto e senza guardare prese la scatola dei sigari, estrasse l´unico sigaro che c`era ma era un mozzicone. Lei prima se lo lecco per bene, lo ingoiò e masticando con piacere prese una nuova scatola. Si puli´la bocca con un braccio grattandosi le labbrone ingiallita dal tabacco, scolò metà del secondo bottiglione per sciaquarsi la bocca e si accese il nuovo sigaro. L´uomo incredulo osservò la strana scena ma con piacere lussureggiante però perchè a quel punto era pronto ad accettare qualsiasi cosa o situazione che provenisse dalla gigantessa. Improvvisamente eccitattissimo e tremante si inginocchiò fra le sue gambone aperte domandandogli con devozione: ti prego sposami, sarò il compagno dei tuoi sogni. Per te farei qualsiasi cosa al mondo anche amazzarmi se me lo ordini. Lei tenedo sempre il suo amato sigaro fra i denti sollevandolo se lo incastra fra le tette e quasi stritolandoselo gli risponde: Sarai in grado di mantenermi? Sono molto cara e mangio come 5 persone. Per te vendo l´appartamento di citta´ e andiamo ad abitare in quello di campagna. Anch´io ho campi, culture di vino, bestie ma fino ad ora nessuno ha voluto lavorarci, neanche a pagamento. Lei estrasse  il sigaro dalle labbrone affamate di sesso, con una mano lo stritola il mozzicone da acceso, noncurante getta i frantumi di tabacco nel portacenere, si lecca la namo pulendola, prende con le sue manone la testa dell´uomo innamorato fra le mani, apre quel forno enorme di bocca vogliosa e gli incastra la lingua in gola in modo tale che quasi lo ammazza dall´ardore. Quella fù la risposta.. Lui se la sposò e pregandola però di non rasarsi per un mese, organizzo´quindi il traslocco di tutto il suo mobiliario su misura. La presentò con orgoglio pelosissima, senza trucco, minigonna spaventosa e scolatissima agli amici del bar che stupiti e tremanti dalla lussuria gli fecero tutte le congratulazioni possibili. Lui la vuole naturale, non rasata e la barba viene fatta solamente alla domenica per andare a messa.Perfino il prete ogni volta che gli porge la mano facendola sparire fra quella di Maria ogni volta viene copiosamente. Gli ha allestito la soffita a palestra per farla rilassaredal lavoro giornaliero sollevando pesi enormi Ha organizzato la fornitura del cibo presso fornitori all´ingrosso come fosse un ristorante. Lei finalmente è ritornata felicissima ad essere ciò che era, una contadina gugantesca, muscolosissima, pelosissima  e ninfomane.  Ha dimenticato il periodo della sua vita dove era puttana ma tutta la sua libidine ed esperienza la rivolge al suo maritino innamoratissimo.Una coppia da sogno. Se questa storia vi è piaciuta fattemelo sapere. Devo dire la verità che mentre la scrivevo mi sono enormemente eccitato, e voi?